Via al tandem Federesuli-Unione italiana
Primo vertice sul web, verso la firma di un accordo per la sinergia. Stabilita la celebrazione congiunta del Giorno del Ricordo

POLA Si avvicina la nascita di un protocollo di collaborazione tra l’Unione Italiana (Ui) e la Federazione delle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati (Federesuli) che renda organica e istituzionalizzata la collaborazione fra le realtà di esuli e rimasti: una collaborazione che poggia su buoni rapporti avviati da tempo, ma la cui base è stata resa ancora più solida dall’incontro tenuto l’estate scorsa a Trieste fra i due Presidenti italiano e sloveno, Sergio Mattarella e Borut Pahor; e dalle «recenti aperture sul tema dell’esodo da parte del Presidente croato, Zoran Milanović», si legge in una nota congiunta di Federesuli e Ui. Tutti tasselli che hanno reso «maturi», nelle parole del presidente dell’Anvgd Renzo Codarin, i tempi per l’incontro - «il primo a questo livello» - tenuto in via telematica fra i vertici di Ui e dell’associazionismo della diaspora. Nella consapevolezza di voler unire le forze anche per il mantenimento dell’identità storica, culturale e linguistica.
«Abbiamo deciso - riassume il presidente Ui Maurizio Tremul - una nuova fase della collaborazione che partendo dalla storia alle nostre spalle vuole cambiare marcia per arrivare a definire il doveroso giusto percorso che riunisca le due componenti di uno stesso popolo tragicamente lacerato dagli avvenimenti storici del Novecento per valorizzare al meglio gli indirizzi programmatici e i valori etici che stanno alla base del nostro agire». Con Tremul alla videoconferenza c’era per l’Ui il presidente della giunta esecutiva Marin Corva; al tavolo poi il presidente di Federesuli Giuseppe de Vergottini, Franco Papetti (Associazione fiumani italiani nel Mondo – Libero Comune di Fiume in Esilio), Tito Lucilio Sidari (Associazione Italiani di Pola e dell’Istria – Libero Comune di Pola in Esilio), David Di Paoli Paulovich (Associazione delle Comunità Istriane) e Giorgio Varisco (Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio), oltre allo stesso Codarin.
Il primo passo di questo percorso condiviso - si legge nella nota - «sarà la celebrazione congiunta del Giorno del Ricordo 2021, la cui data e luogo verranno fissati nelle prossime settimane tenendo conto dell’evolversi» della situazione pandemica in Italia, Slovenia e Croazia. «L’idea - è la proposta di Codarin - sarebbe quella di celebrare il Giorno del Ricordo e firmare il protocollo nelle stesse ore, per poi organizzare qualcosa anche in Istria: una proiezione del film Red Land, ad esempio», anche se sarà difficile riuscire a concretizzare il tutto di qui a poche settimane, in questa situazione di lotta al Covid-19.
In ogni caso, tra le prime iniziative che si intendono avviare figurano la messa in pratica dell’Accordo italo–croato sulle minoranze del 1996; e l’individuazione delle forme migliori per portare «un doveroso riconoscimento ufficiale e istituzionale ai tanti luoghi di sepoltura, foibe e fosse comuni, ove furono trucidati tantissimi italiani allo scopo di indebolire la presenza nazionale maggioritaria autoctona in quelle terre e spingerla all’esodo». Andrà poi intensificata la salvaguardia dei cimiteri che ospitano tombe italiane, «principalmente da parte delle autorità croate e slovene, attività che richiederà una sempre più stretta collaborazione con le comunità locali».
Quello dei giorni scorsi, intanto, è stato solo il primo di una serie di incontri: si è stabilito infatti di fissare riunioni mensili e di costituire un gruppo permanente di lavoro comune formato da tre esponenti di FederEsuli e altrettanti dell’Ui. —
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