TRIESTE «È pazzesco, aberrante, fuori dal mondo vedere ancora che c'è chi nega i terribili omicidi compiuti dai partigiani comunisti di Tito nei confronti di persone che avevano la sola colpa di essere italiane, come la povera Norma Cossetto, violentata da delle bestie prima di essere gettata in una foiba con i polsi legati ed i seni pugnalati».
Lo scrive in una nota il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, commentando il rifiuto di intitolare una via di Reggio Emilia a Norma Cossetto. «Negare queste vicende vuol dire diventare complici di questi crimini e non credo che il sindaco di Reggio Emilia voglia sporcarsi le mani del sangue di italiani innocenti come Norma Cossetto, negando fatti, purtroppo accertati e coperti per anni da un colpevole silenzio.
Invito il sindaco di Reggio Emilia, come rappresentante delle istituzioni, e tutta la sua giunta a Trieste il prossimo 10 febbraio per onorare insieme questi nostri martiri, tra cui Norma Cossetto».