«Scuole a rischio contagio ma poche protezioni per educatori e maestri»

Tutele e regole uguali per tutto in modo da assicurare adeguate protezioni all’intero personale dell’amministrazione comunale, in particolare nel mondo dei servizi educativi dove, ad oggi, è impedito l’uso della mascherina Ffp2. L’appello è della Cisl Funzione pubblica che, allarmata dalle condizioni di lavoro degli operatori della scuola, non avendo ricevuto risposte dalla Direzione competente, si è rivolta direttamente al sindaco di Trieste Roberto Dipiazza per chiedere la revisione di alcune procedure, così come avvenuto per la Polizia locale.
«Dopo aver trovato 13 agenti della Polizia locale su 17 contagiati nel distretto 1 di via Locchi - spiega Walter Giani, dirigente Cisl Fp - siamo riusciti ad avere una interlocuzione con il comandante Walter Milocchi e, insieme alle altre sigle sindacali, siamo riusciti a modificare alcune procedure. Nel dettaglio cambierà il tipo di sanificazione visto che qualcosa non ha funzionato al meglio come certificato dal contagi di quasi tutti gli agenti; abbiamo poi chiesto e ottenuto che l’amministrazione fornisca la mascherina Ffp2, in grado di offrire una maggiore protezione rispetto alla chirurgica, agli operatori impegnati in pattuglia e, su base volontaria, anche per gli altri vigili».
Lo stesso metodo, secondo la Cisl, andrebbe ora adottato per l’area Educazione. Anche perché nella Polizia locale ci sono 208 operatori, mentre il personale della scuola conta ben 900 persone. «Visti i rischi che si corrono negli istituti - prosegue Giani - abbiamo chiesto che anche insegnanti e docenti potessero indossare, su base volontaria e anche a spese proprie, la Ffp2. Purtroppo però la direzione non ci ha mai risposto e questo genera un disparità molto grave tra dipendenti pubblici. Ritenendo non accettabile questa decisione abbiamo quindi deciso di chiedere al sindaco di intervenire in prima persona con l’obiettivo di consentire a docenti e insegnanti la libertà di scelta su quale tipo di protezione adottare».
Il rappresentante della Cisl ha confermato che la situazione è ancora sotto controllo. I dati presentati ieri dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga e dal vice Riccardo Riccardi indicano in 66 i casi di contagio avvenuti con certezza nel mondo della scuola: 4 nella fascia delle scuole 0-5 anni, 18 in quella 6-13 anni, 26 nella fascia 14-18 e 18 nella fascia dei maggiorenni, tutti casi che hanno colpito docenti, studenti o altro personale. «Esiste poi il problema degli insegnanti che girano per più plessi scolastici - aggiunge Giani - e in questo senso penso ai docenti di religione, di inglese e ai supplenti i quali effettuano lezioni in diverse classi. Anche qui il rischio è di una propagazione del contagio. La rotazione, inoltre, non consente al personale di lavorare in maniera tranquilla. Da qua la necessità di rivedere i protocolli, attualmente non lineari tra le diverse realtà, e la conseguente richiesta al primo cittadino di intervenire direttamente per ridurre i timori del personale legati alla pandemia».
Infine la Cisl Fp solleva anche qualche dubbio sul reale funzionamento dei termoscanner. «Tutti quelli in uso nell’amministrazione registrano una temperatura sempre inferiore a i 37 gradi, è lecito chiedersi che tipo di apparecchiature e quale taratura hanno subito. Se non vanno mai sopra i 37 gradi è evidente che ci sia una qualche criticità pertanto sarebbe opportuno verificarne il funzionamento» conclude Giani. —
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