TRIESTE I truffatori fanno segnare un altro, odioso salto di qualità nel loro modus operandi: all’ormai collaudato raggiro che prevede la telefonata del malintenzionato all’anziana vittima per comunicare che il figlio o la figlia hanno avuto un incidente e necessitano di denaro in contanti o preziosi (che poi verranno ritirati a domicilio da un complice), si aggiunge ora un escamotage in tema Covid.
Non si è trattato dell’unico episodio avvenuto martedì. Un’altra donna anziana è stata truffata e derubata in casa e anche stavolta gli autori del raggiro hanno fatto leva sulla fragilità, indubbiamente acuita in questo periodo di pandemia, e giocato sui sentimenti familiari della vittima. La truffa è stata messa a segno nel rione di Rozzol. In questo caso alla donna presa di mira è arrivata una telefonata in cui uno sconosciuto riferiva che il figlio dell’anziana aveva causato un incidente stradale e che per sanare la pratica con la controparte bisognava pagare subito. Preoccupata, lei ha acconsentito e poco dopo alla porta si è presentata una donna, sostenendo di essere un’amica della persona che aveva telefonato: si è fatta consegnare soldi in contanti (circa duemila euro) e un modesto quantitativo d’oro.
Solo più tardi, dopo essersi riprese dallo spavento, le due vittime si sono rese conto di essere state raggirate e hanno telefonato ai figli. A quel punto è stata contattata la Polizia di Stato e nelle abitazioni delle due anziane raggirate sono arrivati gli agenti della Squadra volante per avviare gli accertamenti.
La Questura invita ancora una volta i triestini a diffidare da simili comportamenti, messi in atto da individui che cercano di carpire la fiducia di persone deboli, anziane e che vivono da sole, per mettere in atto le truffe. Al minimo sospetto, l’invito è sempre quello di informare prontamente le forze dell’ordine, senza timori.—