SAN DORLIGO Bloccare subito il progetto che prevede il raddoppio della linea ferroviaria Divaccia – Capodistria, la cui realizzazione «potrebbe comportare il totale prosciugamento dei torrenti Ospo e Rosandra». È questa la forte richiesta indirizzata in questi giorni da parte dei Verdi della Slovenia, affiancati da avvocati, tecnici dell’ambiente e gruppi spontanei di cittadini sempre sloveni, ai ministeri italiani competenti per le problematiche ambientali e infrastrutturali, al presidente della giunta regionale Massimiliano Fedriga e ai suoi assessori.
Esaurita la parte critica, i firmatari del documento inviato alle competenti istituzioni italiane, suggeriscono anche il da farsi. Oltre a ribadire la necessità di «fermare il progetto», chiedono che si proceda con la «corretta attuazione dell’articolo 7 della direttiva Vas e dell’articolo 10 del protocollo Unece da parte della Repubblica di Slovenia» e di «prevedere un eventuale risarcimento da parte della Slovenia all’Italia per i danni ambientali, economici, sociali che potrebbero originarsi». Su questi argomenti i Verdi sloveni e coloro che li sostengono hanno già chiesto chiarimenti al governo di Lubiana sull’effettivo stato di attuazione della direttiva Vas, sulla Via e sulla corretta applicazione delle leggi slovene in riferimento al progetto 2Tdk.
Per sottolineare le loro ragioni, hanno predisposto un documento sullo stato di fatto e sulle conseguenze del progetto 2Tdk, sulle componenti ambientali, sociali ed economiche, e sui progetti alternativi esistenti all’opera in esame, redatto da ingegneri, scienziati, economisti e politici sloveni. —