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Da Fondazione Carigo tre milioni all’Isontino

Istruzione, volontariato e rilancio dell’economia le priorità Confermati i 600 mila euro destinati ad Arte e cultura

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Anche nel 2021 l’Isontino potrà contare sulle risorse della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, che conferma per il prossimo anno un impegno da 3 milioni di euro a sostegno del territorio e delle sue progettualità. Con istruzione, volontariato e rilancio dell’economia in prima fila. Lo sancisce il Documento di programmazione annuale predisposto dal cda e approvato all’unanimità dal consiglio di indirizzo della Fondazione stessa.

Entrando nello specifico, la distribuzione delle risorse nasce da un’analisi dei bisogni dettati in particolare dall’emergenza pandemica. Ecco allora che le priorità sono i settori dell’istruzione e del volontariato – ai quali vengono destinati rispettivamente 900 mila e 780 mila euro –, oltre a quello dello sviluppo locale, con il rilancio del territorio dal punto di vista economico. In questo caso le risorse sono aumentate dal 18,5 al 20% del totale, per 600 mila euro (280 mila in più rispetto al 2019). Ancora, confermati rispetto al passato i 600 mila euro destinati all’arte e alla cultura, da sempre al centro dell’attenzione della Fondazione Carigo, così come il sostegno al mondo dell’università, sia attraverso i fondi del settore Educazione sia attraverso quelli della Ricerca scientifica, per 120 mila euro.

«La pandemia ha travolto come un’onda il nostro tessuto sociale e produttivo – spiega in una nota Roberta Demartin, presidente della Fondazione Carigo –. Siamo di fronte a una sfida epocale, ma dobbiamo riuscire a farvi fronte. Le decisioni prudenti e previdenti adottate in tema di investimenti oggi dimostrano tutta la loro validità e attualità, e la forte attenzione degli ultimi anni alla tutela del patrimonio ha permesso, nonostante la sfavorevole situazione economica attuale, di confermare 3 milioni di euro a supporto del territorio».

La prudenza della Fondazione è dettata dalle ripercussioni sul rendimento del portafoglio finanziario dell’incerto andamento dei mercati in seguito agli effetti negativi della pandemia di coronavirus. Ma, come spiega anche il direttore generale Rossella Digiusto, «le decisioni adottate nell’ottica della conservazione del patrimonio, del contenimento dei rischi del portafoglio e gli accantonamenti effettuati ci consentono oggi di arginare gli effetti negativi sui risultati conseguenti alla pandemia».

Le minori entrate di questo 2020 per la Fondazione sono principalmente imputabili al mancato dividendo di alcune partecipazioni, in particolare quella di Intesa Sanpaolo che, come tutte le banche europee, ha annullato su indicazione della Bce la distribuzione dei dividendi nell’esercizio di quest’anno. L’auspicio è comunque di poter tornare già nel 2021 ad una condizione di normalità. Ma per il futuro, sottolinea ancora la presidente, sarà fondamentale soprattutto la consapevolezza di tutti che solo da azioni condivise possano originare soluzioni efficaci e durature, avendo in mente un’idea di territorio con una forte spinta all’innovazione non solo tecnologica ma soprattutto sociale». –

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