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Coronavirus, l'ex cestita Ogrisek ricoverato a Trieste: «Sto vivendo un inferno. Ai giovani dico: non abbassate la guardia»

Il racconto dell'atleta, 43 anni, ex giocatore di pallacanestro nella Genertel, ora costretto in un letto d’ospedale con il sondino dell’ossigenoterapia infilato nel naso

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Stefano Orgisek 

TRIESTE «Ragazzi, tenete alta la guardia ed evitate leggerezze». L’appello arriva da Stefano Ogrisek, 43 anni, ex cestista della Genertel e della Lineltex negli anni d’oro della promozione in A1, contagiato dal coronavirus e costretto ora nel letto di una clinica. Da lì ha inviato un messaggio forte e chiaro, rivolto soprattutto ai più giovani, ma anche a quanti sottovalutano i rischi del Covid.

Stefano - oggi impegnato nel campo del marketing e della comunicazione nonché presidente dei giovani imprenditori di Confcommercio - è risultato positivo il 28 ottobre scorso. E da quel giorno è iniziato il suo calvario. Oggi è ricoverato nel reparto dedicato della Pineta del Carso, con il sondino dell’ossigenoterapia infilato nel naso. Lo si vede così nel selfie che accompagna il post pubblicato sui social per ribadire, appunto, che con questo virus c’è poco da scherzare. Un racconto in presa diretta di quello che ha vissuto e sta ancora vivendo, nella speranza che qualche scettico e chi, comunque, non adotta con rigore le misure idonee a prevenire il contagio alzi il suo livello di attenzione.

Come dico sempre per dare vero valore a cosa racconti, proponi o vendi bisogna metterci la faccia... e quindi eccomi...

Pubblicato da Stefano Ogrisek su Domenica 8 novembre 2020


Il virus aveva già sfiorato l’ex giocatore più di un mese fa quando, dopo una cena con un ragazzo risultato poi positivo, era stato costretto all’isolamento fiduciario. Sottoposto due volte al tampone, era sempre risultato negativo. Insomma, la prima l’aveva scampata. Due settimane fa, invece, il virus non l’ha risparmiato e a Stefano sono comparsi i primi sintomi: febbre alta, emicrania, nausea, tosse sono riusciti a piegare anche il suo fisico atletico. «Il risultato del tampone ha confermato i miei dubbi, purtroppo, – racconta – e dopo un primo tentativo di cure a domicilio a base di antibiotici e cortisone, la situazione si è aggravata».

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Covid, ricoverato l'ex cestista e presidente dei giovani di Confcommercio Ogrisek: «Settimane d’inferno. Ragazzi, attenti»]]

«Facevo fatica a respirare, – continua – la febbre era ulteriormente salita e il saturimetro evidenziava bassi valori di ossigeno nel sangue. Così il 5 novembre si è deciso per il mio ricovero, e i successivi esami hanno evidenziato una polmonite interstiziale. Ho avuto paura, sono settimane d’inferno».

Ora la situazione di Stefano sembra migliorare. «Nelle ultime ore ho fatto grandi passi avanti – spiega –. I polmoni stanno rispondendo alle cure, mi sento ancora molto debole, stanco ma il mio fisico sta reagendo». Così, non appena le condizioni gli hanno dato la forza di riprendere in mano il telefono cellulare e di comunicare, Stefano ha decido di raccontare la sua esperienza, a testimonianza di come anche una semplice disattenzione possa lasciare spazio dal virus. «Io ho preso seriamente la situazione fin dall’inizio, non l’ho mai sottovalutata - assicura l’ex cestista -. Ho sempre usato la mascherina ed evitato luoghi affollati. Non ho evidenza di chi possa avermi contagiato, ma è ovvio che devo aver commesso qualche errore e ora mi trovo a lottare». «Per questo motivo – continua – mi sono sentito di scrivere un post che avverta soprattutto i più giovani e chi è scettico sulla forza di questo visus e pensa che a pagare siano solo gli anziani. Quello che mi ha sorpreso è che al mio appello, oltre ai tanti messaggi di incoraggiamento, qualcuno abbia invece risposto con delle offese». Tra i commenti sono infatti apparse frasi irricevibili come “Uno dei vip che morirà”, “Se stai male non ti fai i selfie”, “Esibizionista!”, “Eppure non sei morto”.

«Vedessero il dolore che raccolgo io attorno a me in questo reparto smetterebbero di scherzare - commenta Stefano -. La situazione è devastante e il personale sta facendo sforzi incredibili per reggere questa situazione, non mancando comunque mai di sensibilità e professionalità. Occhio: non è il momento di scherzare, serve invece la massima attenzione». —


 

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