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Affittano la casa già occupata, in due a processo a Trieste

Cliente denuncia d’aver pagato la caparra e depositato i bagagli nell’alloggio senza potervi rientrare: ci vivevano altri inquilini

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TRIESTE. L’annuncio online per un appartamento libero, il cliente interessato che si fa avanti e paga tre mesi di anticipo, l’indagine per truffa. Sono finite in seri guai giudiziari una quarantunenne originaria di Napoli e una sessantaseienne friulana. Sono accusate di aver affittato un alloggio già occupato intascando i soldi della caparra. Non solo. Secondo agli accertamenti della Procura, avrebbero anche rubato le valige del malcapitato cliente.

Il caso è approdato in Procura nell’ottobre dell’anno scorso, quando cioè la vittima del (presunto) imbroglio ha sporto querela. L’uomo, uno straniero, era alla ricerca di un’abitazione a Trieste e così ha consultato il sito www. subito.it. Dopo un po’ ecco la proposta: un appartamento in locazione nel rione di San Giacomo, pronto all’uso, al civico 48 di via dei Giuliani. Il cliente ha quindi chiamato al numero di telefono indicato nell’annuncio per domandare informazioni più dettagliate, manifestando il proprio interesse.

Il contratto prevedeva anche il versamento di una caparra di tre mesi: 2.300 euro per il periodo compreso tra luglio e settembre. Così è stato.

Cosa è accaduto poi? Lo straniero, nella sua querela, afferma di aver ricevuto le chiavi dell’alloggio e di aver potuto depositare i bagagli. Solo che – così ha riferito – poco dopo le due donne hanno domandato la restituzione delle chiavi sostenendo che l’appartamento andava prima pulito. L’uomo si è fidato e le ha riconsegnate. Ma i bagagli intanto erano già dentro. E lì sono rimasti, senza che il cliente potesse rientrare e riprenderseli. Anche e soprattutto perché quell’abitazione era già occupata da altre persone. Questo, almeno, quanto venuto a galla dagli accertamenti.

Ma gli interrogativi sulla vicenda non mancano. A iniziare dal più ovvio: com’è possibile che l’uomo non si sia accorto che nell’alloggio viveva già qualcun altro? Non ha notato qualcosa di strano prima di consegnare i soldi e depositare le valigie? O l’abitazione sembrava vuota? L’avvocato Giovanna Augusta de’ Manzano, la legale di fiducia che difende le due donne, al momento non entra nel merito del caso. «Le mie assistite sono assolutamente estranee ai fatti – spiega– e ciò verrà dimostrato in sede di dibattimento». Entrambe le imputate andranno infatti a processo. Dovranno anche rispondere di appropriazione indebita per essersi impossessate dei bagagli. La prima udienza è fissata il 2 dicembre.


 

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