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Torrente Settefontane liberato da ferraglie e oltre 200 pneumatici

Volontari in azione per ripulire l’alveo del corso d’acqua. Recuperati pure due boiler, polistiroli e altri rifiuti di ogni tipo

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TRIESTE. Oltre 200 pneumatici, circa dieci metri cubi di ferraglie, bidoni in ferro, oltre una ventina di sacchi neri pieni di rifiuti di ogni tipo. E ancora quattro batterie d'automobile e due boiler. Le squadre di Sos Carso sono tornate in azione, questa volta per ripulire il torrente Settefontane. Quel corso d’acqua che nasce a Cattinara nel solco tra via Forlanini e via Carnaro, scorre in superficie per un tratto oramai breve, fino alla campagna nei pressi del piazzale in fondo a via Cumano, dove fa ingresso in un collettore.

Lo scorso settembre alcuni dei volontari avevano già ispezionato un tratto del torrente, circa un chilometro, rilevando la presenza di importanti quantitativi di materiale abbandonato. Negli ultimi due mesi, in piccoli gruppetti, i sostenitori di Sos Carso si sono dedicati ad accatastare una parte dei rifiuti rinvenuti, in moda da agevolarne poi l’asporto. Domenica scorsa l’associazione- che da circa quattro anni opera attivamente, a titolo gratuito, per la salvaguardia dell’altipiano carsico triestino -, è passata all’azione, sfidando il fango, salite, scalinate, per un’operazione di pulizia radicale di quegli ampi spazi.

«Tutta la zona attorno al torrente si trovava da decenni in condizioni scandalose – raccontano i volontari – con rifiuti di tutti i tipi, polistiroli, ferraglie e moltissimi pneumatici anche di camion: Ma con l'uscita di ieri si può dire che almeno una parte dell’area che scorre per circa 200 metri lungo il torrente, è stata ripulita. Rimane ancora moltissimo da fare». È bene tenere in considerazione «che il torrente Settefontane – aggiungono – partendo dalle alture di Cattinara e raccogliendo le acque piovane carsiche, sfocia poi nei pressi del Porto vecchio, per cui una bottiglietta buttata a Cattinara magicamente e in poco tempo si potrebbe ritrovare a Barcola».

L’iniziativa di Sos Carso è stata supportata da 25 volontari di ogni età. «L’ampia operazione di pulizia è stata possibile anche grazie alla cooperativa sociale "I Girasoli" – sottolineano da Sos Carso –, Trieste senza sprechi, Hera Amga (che ha dato disponibilità dei cassoni per la raccolta), la Società Adriatica di Speleologia e anche alcuni residenti». 
 

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