In Croazia minacce di morte al premier, fallito un attentato alla sede del governo
Giovane spara a Markov trg, ferisce un agente e si suicida. Lettera con polvere bianca e intimidazioni recapitata a Plenković
Mauro Manzin
ZAGABRIA Non basta il Covid-19 a non far passare notti tranquille al primo ministro della Croazia Andrej Plenković. Adesso ci si mettono di mezzo anche le minacce di morte e un fallito attentato. Prima uno squilibrato è riuscito a eludere tutte le misure di sicurezza presentandosi al Markov trg, sede del governo croato, armato di kalashnikov con cui ha sparato contro la garrita di guardia ferendo gravemente il malcapitato poliziotto di turno. Il giovane si è suicidato sotto gli occhi meccanici delle numerose telecamere di sorveglianza dell’area prima che gli altri agenti di polizia intervenissero per bloccarlo. Poi il recapito di una busta alla sede dell’Hdz (partito del primo ministro) di Zagabria dove c’era della polvere bianca (ancora all’esame della scientifica) e una lettera con chiare minacce di morte. Secondo il portale Index , il premier Andrej Plenković ha risposto affermativamente quando i giornalisti gli hanno chiesto se avesse ricevuto minacce.
La polizia croata ha arrestato e incriminato ieri a Zagabria un uomo di 48 anni, che ha pubblicato il 14 ottobre nelle prime ore del mattino un post su Facebook, in cui minacciava di morte il capo dell’esecutivo croato.
In precedenza, l'amministrazione della polizia croata di Šišak-Moslavina aveva annunciato di aver arrestato un uomo di 63 anni il quale ha affermato che il giovane di 22 anni, Danijel Bezuk che aveva esploso i colpi davanti alla sede del governo croato non voleva uccidere l’agente di polizia che garantiva la sicurezza all’esterno del palazzo che però era vuoto al momento dell’agguato, bensì voleva uccidere il primo ministro. Cosa peraltro a cui «ci sto pensando anche io», ha dichiarato l’uomo finito in manette.
Danijel Bezuk ha così messo in atto il suo folle piano sparando all’impazzata con il fucile automatico che aveva sottratto a suo padre - un veterano della Guerra patria (1991-1995), ha sparato a un ufficiale di polizia di 31 anni, ferendolo e poi si è suicidato. «L’indagine penale che è scattata avrebbe dimostrato che il 63enne, dopo diversi tentativi di omicidio in Markov trg a Zagabria, avesse detto ad almeno due persone diverse che il «compianto Danijel Bezuk» non voleva uccidere un poliziotto, ma avrebbe ucciso il primo ministro se lo avesse visto, aggiungendo che anche che l’aggressore avrebbe dovuto «lasciar fare questo lavoro a lui e a suo padre».
Plenković è comparso davanti ai giornalisti dopo una sessione di governo, in cui ha valutato che l'attacco era un tentato omicidio e che conteneva, in base alla legislazione croata, elementi di terrorismo. Ha condannato con fermezza l'attacco e si è augurato che l'agente di polizia ferito si riprenda il prima possibile. Il premier ha sottolineato che l'aggressore con un fucile da cecchino e una pistola non è arrivato per caso da Kutina di fronte al palazzo del governo croato alle 8 del mattino, quando inizia l'orario di lavoro. Poi, ha spiegato, l'aggressore ha sparato ai tre poliziotti che sorvegliavano gli edifici del governo, del parlamento e della Corte costituzionale in Markov trg. Dopo aver ferito un poliziotto davanti al palazzo del governo, gli altri due hanno sparato contro l’ aggressore che si è suicidato circa un'ora dopo l'attacco a un chilometro di distanza dalla scena dell'attacco armato. —
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