La questione dei rapporti della giunta con le associazioni che operano in cooperazione con il Comune ha i suoi precedenti. Risale al gennaio di quest’anno la polemica che ha visto tra i suoi protagonisti il presidente della banda civica Città di Monfalcone, l’ex sindaco Adriano Persi, e la prima cittadina Anna Cisint. Al centro del contendere il “documento di accompagnamento” che il Comune ha proposto alla banda all’atto della firma di accettazione del contributo comunale per il 2019. Un testo in cui sostanzialmente si chiedeva, tra le altre cose, all’associazione di astenersi dal criticare l’operato del Comune pena la possibile revoca del contributo.
Cisint aveva risposto alle richieste di chiarimento di Persi specificando: «Intanto non esiste un atto, né mio né della giunta, di modifica del regolamento che disciplina obblighi e condotte dei comunali, ovvero il Codice di comportamento dei dipendenti, varato dall’Altran nel 2014. La premessa è pertanto che si applicano disposizioni non stabilite da quest’esecutivo. In secondo luogo non è mia abitudine ingerire nei provvedimenti assunti dai funzionari, nel caso specifico dalla dirigente Paola Tessaris: di certo non mi metto a spulciare ogni foglio avallato dagli uffici. Non è mia prerogativa».
In quell’occasione la sindaca si era detta contraria all’estensione del «divieto di comportamenti in ambito privato che possano nuocere all’immagine dell’amministrazione» (riservato ai dipendenti) a tutti i sodalizi beneficiari di contributi, patrocinio o del logo del Comune. «Sono assolutamente sfavorevole», puntualizzava indicando negli uffici l’origine dell’iniziativa. Questo però non vale per la banda, spiegava Cisint: «Una situazione in cui il Comune eroga fondi per l’acquisto di divise e strumenti a una realtà che rappresenta l’amministrazione. In questo caso, come per tutti i dipendenti, vale il Codice di comportamento».
Aveva replicato Persi: «La banda è un’associazione composta da una cinquantina di soci che ogni due anni elegge un direttivo il quale nomina il presidente. Una associazione di promozione sociale, autonoma e non dipendente dal Comune. E se sono presidente da tanti anni è perché sono liberamente eletto e i soci hanno fiducia in me. L’amministrazione non ha titolo alcuno per nominare o destituire un presidente. La politica resta fuori dalla nostra associazione».
L’orchestra filarmonica di Monfalcone non sarà la banda, ma il caso si è posto in modo analogo per il flautista Marco De Stabile. —
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