TRIESTE Non si arresta la moria di molluschi della specie Pinna Nobilis in Fvg. L’ultimo controllo effettuato dagli esperti, concluso nei giorni scorsi, ha evidenziato nel golfo di Trieste la presenza di quattromila esemplari morti. Va meglio in altre zone, come Lignano e Grado, dove al largo sono circa 300 in buona salute.
Ma come si spiega, ad esempio, il fenomeno dello spiaggiamento fotografato a Muggia? «Nelle foto si notano tante valve vuote, vuol dire che l’animale è morto già da tempo, forse lo scorso inverno o in primavera. Gli animali mangiano la carcassa e il bisso (una sorta di fibra naturale sotto la sabbia, utile per tenere in piedi la pinna), si deteriora. A quel punto cede e, alla prima mareggiata, ciò che resta viene spinto a terra».
A determinare la moria non sarebbe l’inquinamento, come commentano alcune persone in merito alle foto scattate. L’agente patogeno, come ricorda anche Ciriaco, è solo il protozoo.
Intanto continua il monitoraggio in Fvg come in altri parti del Mediterraneo, per seguire con attenzione l’evoluzione della problematica. «Consideriamo che in alcune zone, come a Taranto, sono rimaste pochissime pinne - spiega ancora Ciriaco -. In altre parti d’ Italia, come a Venezia invece, c’è una sacca che resiste molto bene. In ogni caso l'obiettivo è proseguire, verificando sempre la situazione nelle nostre acque nei prossimi mesi. Sicuramente nella nostra regione, dove il mare ha tanto sedimento con fondali quindi sabbiosi, trovare una superficie rigida è importante per tanti organismi, che sulle pinne ad esempio depongono le uova. Per ora comunque anche il fatto di averne contate poche centinaia vive ci spinge a pensare positivamente: la speranza è che non si estingua. L’attività che si continuerà a portare avanti resta quella di controllare ciò che succede, con uscite periodiche. Successivamente - anticipa - si penserà alla possibilità di avviare interventi di ripristino e ripopolamento».
Va detto che un numero elevato di esemplari morti si è verificato anche in Puglia e in Sardegna, ma pure sulle coste spagnole. Ovunque gli esperti sono impegnati in operazioni di monitoraggio e ricerca. —