In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Cuccioli di capriolo e di volpe nel gruppo di 450 animali arrivati all’Enpa da giugno

Anche merli, pappagallini, assioli e ricci. I volontari danno loro cibo, li curano e ne verificano l’autonomia prima del reinserimento in libertà

1 minuto di lettura

TRIESTE Cuccioli di capriolo, di volpe, piccoli merli, pulli di assiolo. Al Cras, il centro recupero animali selvatici dell’Enpa, da inizio giugno ad oggi sono stati accolti ben 450 esemplari in difficoltà: alcuni sono ancora oggetto di cure da parte del medico veterinario e dei volontari della struttura, altri attendono di diventare autonomi prima di riconquistare la libertà, altri ancora invece sono già stati reinseriti nel loro habitat naturale.



Un lavoro, quello della realtà di via Marchesetti, incessante, che inizia all’alba e termina a fine serata, senza considerare le urgenze che vedono impegnato il personale anche a tarda notte pur di salvare la vita a qualche animale ferito. In questo periodo recinti, gabbie, voliere sono pieni. Gli esemplari, nella maggior parte dei casi, sono stati soccorsi dalla ditta Arca (345-2556155) che ora ha in appalto il servizio di recupero dei selvatici nella provincia di Trieste. Arca, se gli animali necessitano di cure, li porta al Cras dell’Enpa.

In alcuni casi, invece, privati cittadini che trovano animali in difficoltà bussano direttamente alle porte dell’Enpa, per consegnarli nelle preziose mani dei suoi volontari, spesso poi chiamando per informarsi sugli sviluppi e sullo stato di salute di un uccellino salvato piuttosto che di un riccio malconcio.

Tra i recinti dell’Enpa – le visite didattiche alla struttura sono ancora sospese – oggi si trovano tre cuccioli di capriolo che i volontari allattano ancora con il biberon, una giovanissima volpe, decine di ricci affetti da importanti parassitosi. Nutrita la presenza di volatili. Tra questi tre pulli di assiolo – il piccolo rapace notturno che con il suo inconfondibile canto caratterizza le notti estive –, 34 cinciallegre, 54 passeri nidiacei e un rigogolo, uno degli uccelli più appariscenti del nostro territorio grazie alla sua livrea giallo dorata. Non mancano neppure moltissimi colombi e gabbiani, spesso caduti dai tetti e incapaci di spiccare il volo. E poi 9 capinere e 9 ballerine, uccelli di piccole dimensioni, dalle forme slanciate ed eleganti, con un volo ondulato.

Ospiti in via Marchesetti anche dei pappagallini e un piccione da gara con un trauma ad una zampa. Nelle settimane scorse, tanti sono stati i ricoveri ma molti sono stati anche i reinserimenti in libertà, che avvengono solo quando il personale dell’Enpa, dopo il via libera del medico veterinario, ritiene che l’esemplare stia bene di salute, sia abbastanza maturo da gestirsi in autonomia e in grado di procacciarsi da solo il cibo. Così sono stati liberati 25 merli arrivati all’Enpa nidiacei: i volontari li hanno alimentati preparando il pastoncino, imbeccandoli e dissetandoli con il contagocce, in attesa che il piumaggio fosse perfetto e avessero preso dimestichezza con il volo nelle voliere. —


 

I commenti dei lettori