Fiume, identificato il giovane che ha spinto l’amico in mare
L’uomo è morto, secondo l’autopsia, probabilmente per arresto cardiaco Il 38enne che lo ha spinto è accusato di omicidio colposo ed è in stato di fermo

FIUME Primo arresto legato alla tragica vicenda di martedì sera a Pecine, quartiere orientale di Fiume, dove un uomo è morto dopo essere stato spinto in mare da un gruppo di suoi amici o conoscenti. Gli agenti del Secondo commissariato fiumano di polizia hanno fermato un cittadino croato di 38 anni, sospettato di omicidio colposo: stando ad una prima ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stato il 38enne – aiutato da altre due persone – a gettare in mare l'amico di 42 anni. In quel momento, a quanto sembra, tutti e quattro i protagonisti del drammatico episodio erano ubriachi e stavano scherzando sulla spiaggia chiamata Križić, dove si trovano molo e rocce a strapiombo e con acqua parecchio profonda, il tutto a poca distanza dall'albergo Jadran.
Lo sventurato, dopo essere finito in mare, è riemerso e si è messo a nuotare per riguadagnare la riva, ma pochi secondi dopo si è visto il suo corpo galleggiare, senza dare più segni di vita. È stato a quel punto che si è capito che il 42enne aveva bisogno di aiuto e in suo soccorso si sono lanciati gli amici e un giovane che aveva assistito alla scena, il noto pallamanista fiumano Antonio Vozila. Hanno cercato di rianimarlo dopo averlo riportato sul molo, pochi minuti dopo è arrivata una squadra del Pronto Soccorso, con i sanitari che hanno potuto solo constatare il decesso. Fino al tardo pomeriggio di ieri non erano ancora note le cause della morte, con il corpo sottoposto ad autopsia all'Istituto fiumano di medicina legale.
Stando a voci ufficiose, probabilmente il 42enne – in stato etilico – avrà avuto un arresto cardiaco dovuto allo choc per essere finito in mare. La polizia ha denunciato altri due cittadini croati, di 35 e 37 anni, per violazione della legge sulla quiete e l'ordine pubblico. «Erano circa le 18.30 di martedì – ha raccontato Vozila sulle reti sociali – e dopo l’allenamento di pallamano ho voluto recarmi a Pecine, per una nuotatina rinfrescante. Ho subito notato quel gruppetto di uomini che, vocianti, parevano molto sbronzi. Improvvisamente, uno di essi ha preso l’amico e l’ha buttato in mare dal molo in cui si trovavano». —
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