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Marco Bisiach

Il Tribunale di Gorizia è ripartito, dopo lo stop forzato per la pandemia di Covid-19, con le soluzioni “da remoto” per le questioni più urgenti, e con una deroga per gli accordi famigliari già raggiunti e senza contenziosi. E questa è la faccia bella della medaglia.

L’altra, quella preoccupata, riguarda tutto il resto dell’attività legata al diritto di famiglia, ancora bloccata per l’impossibilità di accesso alle aule di giustizia. «Una situazione senz’altro pesante, perché la crisi della famiglia non si ferma a causa del virus, e non può più attendere», spiega l’avvocato Lucia Galletta, presidente della sezione di Gorizia dell’Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia, e componente della Commissione famiglia del Consizio nazionale forense. «La materia di cui quotidianamente ci occupiamo, di per sé emergenziale anche quando non vi siano periodi di assoluta eccezionalità come quello attuale – spiega l’avvocato Galletta –, ha drammaticamente risentito dell’arresto forzato delle udienze. La richiesta di disciplina della crisi familiare, ma anche il dovere di protezione di soggetti di per sé vulnerabili come i minori non possono rimanere congelati per mesi interi. Una paralisi della crisi del nucleo familiare può diventare foriera di pesanti e violente prevaricazioni, così come di dannosi ed insani squilibri relazionali».

Ecco perché l’appello che parte anche dall’Osservatorio sul diritto di famiglia di Gorizia, è quello di «individuare il prima possibile ulteriori prospettive di apertura, che consentano a chi ne ha urgentemente bisogno di far sentire la propria voce nelle aule del tribunale», dice l’avvocato Galletta. Intanto però come detto pur tra le comprensibili complicazioni l’attività del Tribunale goriziano è ripartita con una soluzione di “compromesso” per il settore del diritto di famiglia. Le richieste di intervento urgente sono trattate da remoto, con la partecipazione delle parti in videoconferenza anziché in presenza in aula, quando possibile. Inoltre il Tribunale, con un’iniziativa non comune a tutte le realtà del resto della regione e della Penisola, ha introdotto anche una soluzione rapida per gli accordi familiari, ovvero per separazioni, divorzi o altri procedimenti sui quali tra le parti non vi sia un contenzioso aperto, ma posizione univoca. In questi casi una deroga temporanea alle norme che prevedono la presenza davanti al magistrato dei due coniugi, assieme all’avvocato, dà alle parti in causa la possibilità di rinunciare alla partecipazione all’udienza, ottenendo dal Tribunale il provvedimento di omologa. «Dobbiamo sicuramente ringraziare il presidente Giovanni Sansone – commenta l’avvocato Lucia Galletta –, perché in altre realtà, anche vicine, per separarsi e divorziare anche in caso di accordo sarà necessario attendere lunghi mesi». —

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