La Lega Pro rilancia: in B le prime dei gironi. La quarta promossa decisa dai play-off
Non viene considerata l'ipotesi di terminare il campionato. Alla seconda fase solo chi è in condizione di affrontarla

Se oggi l’incontro tra Figc e Governo darà il via libera alla prosecuzione del calcio professionistico, con la definizione del protocollo da rispettare, a quel punto la serie C dovrà solamente aspettare il Consiglio federale del 3 giugno per capire in che modo chiudere la stagione. E proprio in vista di quell’appuntamento, il Consiglio direttivo della Lega Pro ha formulato la nuova proposta che sarà portata appunto al Consiglio federale. Una proposta aggiornata alla luce della volontà espressa dai vertici Figc, ovvero continuare la stagione e arrivare a promozioni e retrocessioni sul campo.
La nuova proposta Lega Pro vira però verso il piano B, quello che prevede solamente play-off e play-out, perché la categoria ribadirà che non ci sono possibilità e tempi per giocare le rimanenti giornate di campionato. Pare che la proposta confermi la promozione in B per le prime dei tre gironi (Monza, Vicenza e Reggina), mentre la quarta uscirà dai play-off, cui avranno diritto di partecipare come da regolamento le squadre dal secondo al decimo posto (più la vincitrice di Coppa Italia, che si dovrebbe disputare). Ma filtra l’indiscrezione che l’adesione ai play-off sarebbe facoltativa, insomma chi non se la sente e o non ha le possibilità economiche, potrà rinunciarvi senza conseguenze. Tornano anche le retrocessioni: in D andrebbero le ultime di ogni girone (Gozzano, Rimini e Rieti), più Rende e Bisceglie del girone C, in quanto il distacco rispetto alle dirette concorrenti supera quella massimo per la disputa dei play-out. La formula dei play-off è da studiare, anche perché non si sa ancora quante squadre vi prenderebbero parte. Comunque sia, se il Consiglio federale accetterà questa proposta, la Triestina prenderà parte ai play-off e potrà ancora giocarsi le sue chance per la promozione in B.
Ma ovviamente queste proposte hanno riscatenato altre polemiche e minacce di vertenze. Qualcuno preferiva che nel calderone play-off venissero risucchiate anche le prime ma dove c’è quasi certezza di ricorsi è sulle retrocesse. Ha già fatto la voce grossa il Rimini con il ds Silvano Pastore: «Se dovesse essere questa la proposta ufficiale, faremo ricorso in ogni sede. Il merito sportivo significa che si gioca sul campo». E si fa sentire anche il Rieti con il dg Pierluigi Di Santo: «Noi avevamo votato il blocco delle retrocessioni per evitare contenziosi che a questo punto fioccheranno in maniera evidente, perché c'erano ancora tanti punti a disposizione».
Durissimo anche il presidente del Rende Fabio Coscarella, che retrocederebbe per il troppo distacco dalla quartultima: «Non credo sia possibile. È anticostituzionale. Non puoi farmi retrocedere quando sul campo ho ancora 24 punti disponibili». Contrario alla proposta anche il presidente del Ravenna Alessandro Brunelli, cui toccherebbe giocare i play-out:
«A livello sportivo è una decisione irricevibile: disputare una partita secca dopo tre mesi di stop, invece che giocarsi le proprie chance in 11 gare, è chiaramente un’assurdità». Non ci sta nemmeno il Carpi, che sarebbe stata la quarta promossa della proposta precedente del direttivo: «Pensare alla ripartenza della Serie C - dice il ds Stefano Stefanelli - mi sembra azzardato, non esistono i presupposti per disputare né le giornate rimanenti né play-off e play-out». —
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