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Fiume, prima vittima del coronavirus una donna di 69 anni

Aveva problemi cronici ed è rimasta 27 giorni attaccata al respiratore. Ieri nessun nuovo caso in Quarnero e Gorski kotar

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FIUME Era fino a ieri l'ultima delle grandi regioni della Croazia ad avere la casella vuota in quanto a decessi da Covid-19. Al centro di riabilitazione respiratoria degli Ospedali di Fiume è però deceduta una donna di 69 anni, che da anni era malata cronica (problemi cardiovascolari e vascolari). Il direttore del Centro clinico–ospedaliero di Fiume, Davor Štimac, ha precisato che la paziente si trovava ormai da 27 giorni attaccata al respiratore. «Tra tutti i malati di coronavirus ricoverati nel nostro ospedale – ha sottolineato Štimac – la 69enne era quella che aveva il quadro clinico più grave. Abbiamo fatto tutto il possibile per mantenerla in vita, ma purtroppo le patologie croniche hanno complicato tremendamente il nostro lavoro».

Nel rilevare che un’altra paziente non ha più bisogno della ventilazione meccanica ed è stata quindi trasferita a Pola (da cui era giunta a Fiume), Štimac ha detto che i contagiati sono ancora 14, ricoverati nella clinica per le malattie infettive e con sintomi lievi o di moderata gravità.

«Ieri non è stato ospedalizzato nessuno e dunque abbiamo non pochi letti a disposizione. Per quanto riguarda l’altro ambiente dove sistemiamo i malati di Covid-19, qui non abbiamo neanche un ricoverato. Nel caso qualcuno lamentasse sintomi di moderata o grave intensità, resterà da noi a Fiume, altrimenti sarà ricoverato nella Clinica di Talassoterapia di Crikvenica, dove sono già presenti 17 persone le cui condizioni non sono preoccupanti».

Dato che tra Pasquetta e ieri, la Regione del Quarnero e Gorski kotar non ha rilevato nessun nuovo caso di Covid-19, attualmente i positivi sono 48, con 20 guariti (5 nella parentesi pasquale). L’indice di contagio è dell’1,05 ed è più basso nei confronti della settimana precedente. «Questa è una buona notizia – ha asserito Vladimir Mičović, direttore dell’Istituto regionale della Salute pubblica – se questo trend dovesse proseguire nelle prossime due settimane, prenderemo in considerazione l’eventualità di rendere meno rigorose le misure cautelative».

Il questore fiumano Tomislav Diždar ha invece reso noto che nelle giornate di sabato, domenica e lunedì, la polizia ha avuto un gran lavoro con coloro che tentano abusivamente di lasciare il luogo di residenza per recarsi in un’altra municipalità: le denunce sono state 890, con 12 persone finite nel mirino della giustizia perché non hanno rispettato la misura dell’isolamento domiciliare. Intanto buone nuove arrivano dalla più colpita tra le isole dell’Adriatico, area che finora è riuscita a sottrarsi alle più gravi conseguenze della pandemia. Parliamo di Murter, la più grande isola dell’arcipelago di Sebenico e dove finora i contagi hanno toccato quota 20. «L’ultimo caso si è però avuto 8–9 giorni fa – ha rivelato Toni Murčinov, sindaco di Murter – la quarantena a cui siamo sottoposti ormai da un mese sta funzionando. Spero che le competenti istituzioni ci consentiranno di allentare la presa per poter normalizzare la vita sull’isola, messa a dura prova. Siamo stanchi e provati dal lungo periodo di isolamento, anche se nessuno ha avuto problemi con alimentari e altri generi di prima necessità». —

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