MONFALCONE Un intervento profondo con le opportune opere di pulizia e bonifica del sito termoelettrico nell’ambito della fase “free carbon” della Centrale, è quello a cui pensa l’amministrazione. Se A2A Energiefuture ha già presentato il progetto di riconversione della Centrale termoelettrica in ordine alla realizzazione dell’impianto a turbogas, il Comune sta mettendo a punto le richieste da inoltrare a Ministero, Regione e società nell’ipotesi che questa proposta possa andare avanti avendo espresso l’ente in ogni caso la propria contrarietà a impianti che possano utilizzare combustibile fossile. Il primo aspetto tenuto in considerazione dall’amministrazione è il ripristino ambientale del sito, che attualmente «pesa in modo invasivo sul contesto urbano cittadino». Un’area di 30 ettari, equivalente ad altrettanti campi di calcio, lungo la sponda orientale del canale Valentinis, con le 2 sezioni a carbone e le altre 2 dichiarate fuori servizio nel 2012.
Lo studio rappresenta una “piattaforma” di riferimento in base alla quale valutare i possibili impieghi alternativi dell’area assecondando le vocazioni di sviluppo della città. La posizione del Comune è nota nel puntare sostanzialmente alla portualità e a destinazioni di carattere nautico, comprendendo opzioni energetiche sostenibili e rinnovabili. Il tutto sfruttando i canali finanziari europei. Il sindaco Anna Maria Cisint ha osservato: «Stiamo approfondendo le diverse questioni per affrontare in modo serio e preparato un processo così importante e complesso. La Centrale è un fattore rilevante del risanamento ambientale della città e le scelte che ne deriveranno avranno effetti determinanti nella sostenibilità di una strategia di riqualificazione del territorio. Per questo non possono prescindere da investimenti necessari a chiudere un passato di gravi conseguenze negative sulla salute e l’ambiente del territorio».
Il sindaco ha quindi aggiunto: «La decarbonizzazione è un nostro punto programmatico prioritario, in un contesto in cui è fondamentale l’uscita definitiva dell’impiego di ogni tipo di combustibile fossile. Lavoriamo sulle alternative legate alla vocazione portuale e nautica della città, ma anche dal punto di vista energetico in un’ottica sostenibile e rinnovabile e tenendo conto dell’impatto sanitario e della sicurezza». Un modello più green è la strada già intrapresa in questi anni dall’amministrazione, che si appresta ora a presentare ai diversi soggetti uno specifico elenco di esigenze. «Fatte le debite proporzioni – ha affermato il sindaco – vorremmo seguire l’esempio della città carbonifera tedesca di Essen, in Germania, modello di sostenibilità che è stato raggiunto attraverso progettualità mirate, anche utilizzando le opportunità date dai futuri fondi comunitari, opportunità che come Comune abbiamo già saputo cogliere meglio di altri in regione».—
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