C'è vita a Trieste: "Fare giardinaggio è un grande aiuto terapeutico, prima che il presente torni a colpirti al petto"
C'è vita a Trieste, nonostante le restrizioni imposte dalle norme per contenere la diffusione del coronavirus, che stanno cambiando la vita di tutti noi. Ecco chi ha voluto raccontare la propria esperienza, il proprio quotidiano della quarantena nelle giornate da "zona rossa". QUI TUTTE LE ALTRE PAGINE DEL DIARIO e QUI IL LINK CHE VI SPIEGA COME FARE PER MANDARCI I VOSTRI TESTI

GIORNO 13 - 23 MARZO
Bel freddo stamattina, - 2 alle sette. Per fortuna niente bora che invece ha soffiato ululando tutto ieri, battendo sul tetto come una bestia feroce e facendo rotolare rami e pigne dai pini neri del vicino . Intanto sono cresciute le bandiere esposte nel nostro gruppo di case. Ora anche quella di Robi è alta nel suo giardino e sventola imperterrita, dispensando conforto. Ieri le ho scattato varie foto quando , all’arrivo della raffica, si alzava e si apriva completamente in tutta la sua magnificenza. La migliore è postata oggi sul mio stato. Aspettiamo qualcun altro che si accodi.... Sabato ultima bella giornata calda e solatia abbiamo cominciato a lavorare un po’ in giardino in tuta da lavoro e maniche corte. Era da rattoppare il piccolo prato verde di 50 mq invaso in vari punti dal muschio. Nani zappettava, io seminavo , lui copriva di terra sabbiosa e batteva poi il tutto con il badile. Ora aspettiamo che cresca il primo filo d’erba ,serve il caldo però. Il giardino è un grande aiuto terapeutico. Riesci ad estraniarti con facilità per un paio d’ore. Poi all’improvviso il presente ti colpisce al petto con tutta la sua forza e ricomincia l’angoscia. RESTIAMO A CASA !!!!!
Cesarina Gigni
Cuoricino rientra a casa dopo aver fatto la spesa al supermercato che si trova sulle rive. Le chiedo: "Hai trovato la fila oggi?" Mi risponde: "Prima di me c'era solamente una donna, che poteva avere la mia stessa età, aveva sul viso la mascherina ed un cagnolino al guinzaglio. Abbiamo interloquito a distanza di sicurezza. Mi ha rivelato: 'Ho l' impressione che Molly sia depressa. Non sono capace di farle capire che non possiamo più andare a piedi fino a San Giusto. Da quando mi sto curando per il tumore che mi affligge la passeggiata con Molly era diventata un conforto per entrambe. Adesso anche questo ci è proibito.' Io ho aggiunto:' Anche la nostra Lilly è depressa per mancanza di socializzazione. Ma vedrà che ce la faremo! ' " Tempo e spazio sono due termini che in queste giornate assumono un significato diverso dal solito. Mentre lo spazio si restringe il tempo si dilata. Questo improvviso scollamento si riflette sulle nostre menti e sui nostri corpi, ci sentiamo come tirati in direzioni opposte e di finire squarciati. È proprio qui che deve manifestarsi la nostra capacità di adattamento. Si sta verificando in ogni evidenza un duraturo cambiamento delle nostre abitudini. Da sempre chi si oppone al cambiamento è destinato all'infelicità. Ma anche la rassegnazione è un atteggiamento perdente, perché sottintende la sconfitta. Il solo atteggiamento vincente è l'accettazione. Bisogna accettare il cambiamento e, possibilmente cavalcarlo.
Alessandro Paronuzzi
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