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Scatta la riforma Franceschini: a Miramare la regia dei musei regionali

Attesa da Roma per le istruzioni operative. La direttrice Contessa: «In contatto costante con il Mibact» Voci sul trasferimento di Caburlotto all’Archivio di Stato. Lui smentisce: «Sono ancora al mio posto»

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TRIESTE.  Entra in vigore oggi il decreto attuativo sulla trasformazione dei Poli museali in Direzioni museali regionali, che fa parte della riforma per la riorganizzazione del ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo targata Franceschini. Il testo - per il quale, come riferito dall’ufficio stampa del Mibact, non è richiesta la pubblicazione in Gazzetta ufficiale - prevede che nella nostra regione sia il Museo autonomo di Miramare, con la sua direttrice Andreina Contessa, a sostituire la struttura del Polo museale del Fvg, diventando così il nuovo punto di riferimento delle strutture più piccole del territorio, ovvero il Museo Archeologico Nazionale di Cividale e il (non attivo) Museo Nazionale di Archeologia Subacquea di Grado.

Il Museo archeologico nazionale e la cripta degli scavi della Basilica di Aquileia e il Museo paleocristiano di Aquileia, invece, come previsto dall’Accordo Stato-Regione del febbraio 2018 con ministro Franceschini e presidente della Regione Debora Serracchiani, sarebbero di competenza della Fondazione Aquileia che già gestisce le aree archeologiche.

Si usa il condizionale perché sull'esito dell'operazione ci sarebbero diverse interpretazioni. L’ufficialità della nuova nomina per Contessa tuttavia non è stata ancora resa nota. «Sono in attesa di un passaggio di consegne ufficiale, che vuol dire anche ricevere e leggere delle relazioni sui diversi siti che andrò a dirigere – spiega -. Questo passaggio avverrà probabilmente attraverso il Segretariato regionale del Mibact, con cui sono in contatto».

Ma c’è un altro punto oscuro in questo pezzo di riorganizzazione ministeriale. Nonostante da oggi il decreto, come confermato dall’ufficio stampa del Mibact, preveda l’annullamento del Polo museale regionale Fvg, il suo direttore Luca Caburlotto resta ancora a capo dell’ente. Voci mormoravano che fosse passato alla direzione all’Archivio di Stato di Trieste, ma il diretto interessato smentisce categoricamente: «Sono ancora al Polo museale, in attesa degli interpelli per altri uffici. Al momento non ho partecipato ad alcun interpello. Non ho al momento altre informazioni».

Nel marasma di date e smentite c’è poi la richiesta dell’assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli che vuole ridiscutere l’assegnazione di Cividale e Grado alla direzione regionale dei Musei. «Ne parlerò prima con il direttore generale Musei del ministero, Antonio Lampis, e poi il tema andrà portato al tavolo dell’Autonomia una volta passata la tempesta del coronavirus: chiediamo che il museo archeologico di Cividale passi sotto la Regione mentre per Grado l’obiettivo è di estendere la tutela Unesco».

L'idea di Gibelli ha tre perché: «Oltre alla questione territoriale, c’è anche una questione di competenze – sottolinea -: il direttore di un castello e parco ha delle competenze specifiche, che non c’entrano nulla con un museo archeologico. E poi c’è il fattore tempo: io sono della vecchia scuola per cui “l’occhio del padrone ingrassa il cavallo”». Insomma, «chi è a capo di Miramare deve continuare a seguire quel sito, come sta facendo ora, con eccellenti risultati, mentre altre figure saranno a capo degli altri musei». 


 

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