«Servono fondi al Carnevale», ma è una truffa
Segnalati a Servola, Valmaura e Borgo San Sergio casi di tentati raggiri messi in atto da falsi organizzatori di eventi e sfilate

TRIESTE. «Il gruppo che organizza il Carnevale di Servola non ha avviato una raccolta fondi tra cittadini e non ritira soldi a casa della gente». È il messaggio fatto circolare ieri dai responsabili dell’evento servolano, e condiviso sui social da decine di utenti, dopo aver saputo che qualcuno sta telefonando alle persone che abitano nella zona o ha suonato direttamente ai campanelli delle case, chiedendo appunto fantomatici contributi necessari per finanziare il Carnevale. Una truffa bella e buona, si affrettano a precisare i veri organizzatori. Un raggiro che rischia di mietere vittime anche in altri rioni, come Valmaura e Borgo San Sergio.
«Purtroppo le segnalazioni sono varie - spiega Roberta Millini, che fa parte del gruppo servolano -. Alcune persone hanno ricevuto una telefonata, con cui si chiedeva un contributo da impiegare nell’organizzazione del carnevale di Valmaura. C’è stato poi un ragazzo che addirittura è entrato nel giardino di un’abitazione, esibendo anche una sorta di cartellino di riconoscimento, e domandando a una coppia un aiuto economico per la rassegna a Servola. Ma noi invitiamo tutti a non dare soldi a nessuno. Non esiste una raccolta fondi, non ci sono referenti che girano a chiedere una cosa simile, si tratta quindi di una truffa».
La modalità sarebbe sempre la stessa, una chiamata preventiva e poi l’arrivo a casa. Tra le strade più battute dai malintenzionati c’è via dei Giardini, sempre a Servola. Episodi spiacevoli per il rione, che proprio quest’anno ha scelto di rilanciare il carnevale, con un sodalizio spontaneo, pronto a rivitalizzare la festa, con un ricco calendario di appuntamenti e un gruppo Facebook che in pochi giorni ha raccolto oltre 1600 iscritti.
Ma i truffatori, come detto, secondo le segnalazioni sui social, non agiscono solo a Servola e Valmaura. Anche a Borgo San Sergio le persone si sono imbattute in chi chiedeva un’offerta, sempre falsamente finalizzata alla promozione di eventi mascherati. I comitati di riferimento dei vari rioni si dissociano da questo tipo di iniziative. Qualcuno sollecita anche controlli da parte delle forze dell’ordine e invita a segnalare alle autorità eventuali raccolte porta a porta. La “truffa del carnevale”, dicono, va assolutamente bloccata.
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