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Trieste, esplode un tubo del gas nella cokeria della Ferriera

L’incidente in una zona non interessata dal passaggio di operai. Nessun ferito. Tra le possibili cause la poca manutenzione

2 minuti di lettura
Una veduta dal mare dello stabilimento della Ferriera di Servola 

TRIESTE Un tubo per il trasporto di gas è esploso ieri nella cokeria della Ferriera di Servola. L’incidente si è verificato per la rottura del condotto che alimenta i forni impiegati per trasformare il carbon coke, utilizzato poi nell’altoforno per la produzione di ghisa. Il punto dove è avvenuto lo scoppio non è caratterizzato dalla presenza stabile di operai ma, se uno di essi fosse stato presente al momento dell’innesco, le conseguenze avrebbero potuto essere drammatiche. L’episodio si è verificato nemmeno venti giorni dopo l’incontro tra il prefetto Valerio Valenti e i sindacati, che in quell’occasione hanno denunciato il rischio incidenti dovuto alla manutenzione carente da parte dell’azienda.

La notizia dello scoppio è stata fornita ieri sera da una nota emessa dall’assessore Fabio Scoccimarro per rassicurare sulla continuazione del monitoraggio ambientale dello stabilimento. Nel promettere «attenzione continua», Scoccimarro spiegava che «stando alle informazioni ricevute anche dai Vigili del fuoco, alle 16.15 di oggi (ieri, ndr) si è verificata l’esplosione di un tubo con del gas all’interno. Ora l’azienda dovrà fornire una relazione che gli uffici competenti valuteranno».

Fonti sindacali fanno sapere che il tubo del gas per il riscaldo della batteria dei forni della cokeria avrebbe dovuto essere sostituito dopo anni di utilizzo. Al suo interno passa un gas corrosivo, esplosivo a contatto con aria, fonti di calore e scariche elettriche. Il tubo potrebbe aver subito una lesione in qualche punto debole, permettendo al gas di venire a contatto con un elemento di innesco. Ne è sortita l’esplosione, che avrebbe potuto avere esiti nefasti. La zona è raramente oggetto del passaggio di addetti alla cokeria, che tuttavia possono dover recarsi da quelle parti per regolare le percentuali di gas, aumentando o diminuendo la temperatura dei forni nelle vicinanze. Da quanto risulta, le riparazioni sono in corso al momento della chiusura di questo articolo: una ditta esterna è stata subito allertata, con l’obiettivo di ricominciare la produzione già in nottata.

L’azienda non rilascia dichiarazioni, mentre fonti interne allo stabilimento rendono noto che la sostituzione del tubo era programmata e i pezzi di ricambio disponibili. A pesare sarebbe allora la drastica riduzione delle ore delle ditte esterne addette alle manutenzioni. La situazione era stata denunciata in occasione dell’incontro con il prefetto Valenti: i sindacati avevano parlato di rischi concreti dovuti alla decisione della proprietà di rinunciare alle manutenzioni programmate, preferendo ridurre i costi e limitandosi a interventi ad hoc. Valenti aveva chiesto pubblicamente al gruppo Arvedi di garantire i livelli di sicurezza nella fase di transizione e si era impegnato a rivolgere le sollecitazioni del caso ad Azienda sanitaria e Vigili del fuoco, che sono le istituzioni preposte a vigilare sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. I sindacati avevano chiesto di rallentare la produzione e raccontato proprio di una recente fuga di gas nello stabilimento, facendo richiamo a un «rischio ThyssenKrupp». Appelli alla sicurezza erano giunti anche dalla giunta regionale e in particolare dall’assessore Alessia Rosolen. —


 

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