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Al premio “Fain-Valdemarin” più qualità ma meno pubblico

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Si è tenuta all’auditorium “Galupin” di Romans la cerimonia di premiazione della 20ma rassegna di teatro, “Premio Fain-Valdemarin”, organizzata dal Circolo “Mario Fain” e dal gruppo “I Scussons” di Romans col patrocinio del Comune e il sostegno della Regione, della Fondazione Carigo, della Bcc di Staranzano e Villesse, della Cassa Rurale Fvg e della Società Filologica Friulana.

Ad aggiudicarsi il primo premio è stata la compagnia “Il Magazzino dei Teatranti” di Pozzuolo del Friuli che, sotto la regia di Daniela Zorzini, ha presentato l’opera “Romeo e Giulietta”, di William Shakespeare - drammaturgia di Paolo Sartori. È stato il pubblico a scegliere i vincitori col voto espresso alla fine di ognuna delle cinque recite proposte nel 2019. Un pubblico che a quanto pare ha cambiato abitudini e sta mettendo a rischio il futuro della rassegna. Il pericolo lo ha segnalato, nel corso delle premiazioni, Renato Valentinuz, del Circolo “Fain”, ideatore e deus ex machina della rassegna, il quale ha fatto presente come in venti anni la manifestazione sia cresciuta molto, sia come numero di appuntamenti sia come qualità delle compagnie, diventando una delle più qualificate che si tengono a livello regionale. Il tutto però - ha aggiunto Valentinuz - non viene più ripagato dal numeroso pubblico che inizialmente seguiva la rassegna, per cui bisognerà riflettere su quale sarà il futuro del teatro a Romans, sottolineando pure, per evidenziare un aspetto molto positivo, che nell’ambito della rassegna dedicata ai concittadini Mario Fain e Lucio Valdemarin, in paese è nata la compagnia “Sis Scussons scussâts”.

L’invitato a non mollare è arrivato sia dal vicesindaco Michele Calligarie, sia da Gianluca Franco della Filologica Friulana.

Gli altri premi assegnati: miglior regista, Daniela Zorzini, per “Romeo e Giulietta”; miglior attore (pari merito), Andrea Braida e Aldo Paron, del gruppo ricreativo “Drin e Delaide” di Rivignano – Teor, per la commedia “Angela”.

La serata - stavolta arricchita da un buon pubblico - si è conclusa con “Lis predicjis dal muini”, recite in lingua friulana tratte dal libro di Josef Marchet, con la voce di Fabiano Fantini e la fisarmonica di Guerrino Mazzon. —



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