Sala Tripcovich da abbattere? Sul web la parola ai lettori
Da ieri sul sito del Piccolo si può esprimere la propria opinione sul caso al centro della diatriba tra sindaco e ministero

Tra le questioni irrisolte del 2019 che la città si trascinerà avanti in questo 2020 appena iniziato c’è il caso della Sala Tripcovich: l’ex stazione delle autocorriere, trasformata in teatro all’inizio degli anni ’90 per sostituire in via temporanea il Verdi, avrebbe dovuto, nelle intenzioni del sindaco Roberto Dipiazza, essere abbattuta per lasciare spazio a una piazza aperta sul Porto vecchio, con alberi nuovi e la statua di Sissi a fare da ingresso alla città.
Un progetto che, dopo l’iniziale via libera della Soprintendenza regionale, è stato inaspettatamente bocciato dal ministero dei Beni e delle attività culturali a metà dello scorso dicembre, scatenando le ire del primo cittadino, che ha subito promesso battaglia.
Già negli anni precedenti, comunque, l’eventualità di radere al suolo l’edificio, progettato a metà degli anni Trenta da Giovanni Baldi e Umberto Nordio, aveva scatenato accesi dibattiti tra favorevoli e contrari.
Da qui la decisione di chiedere anche ai lettori la loro opinione sull’annosa questione che ciclicamente sale alla ribalta. Come? Attraverso il sito Internet www.ilpiccolo.it. «Il ministero ha vietato l’abbattimento voluto dal sindaco della Sala Tripcovich, la vecchia stazione delle autocorriere. Voi che ne pensate? Siete favorevoli o contrari alla sua demolizione?». Questa la domanda alla quale da ieri pomeriggio tutti possono rispondere con un semplice clic.
Nella serata di ieri, a poche ore dall’apertura del quesito, già centinaia di lettori avevano partecipato alla votazione. In netta maggioranza i favorevoli all’abbattimento: circa il 73% del totale. —
E.Le
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