Elezioni in Croazia: Kitarović battuta da Milanović, schiaffo al premier Plenković
Il premier contestato a destra: è troppo moderato. Al ballottaggio del 5 gennaio il capo di Stato uscente parte favorita. È caccia ai voti degli elettori di Škoro
Mauro Manzin
TRIESTE I numeri parlano chiaro. Al primo turno delle presidenziali in Croazia ha vinto il socialdemocratico Zoran Milanović con il 29,6% dei voti. Al secondo posto e quindi sua sfidante al ballottaggio del 5 gennaio prossimo il capo di Stato uscente l’accadizetiana Kolinda Grabar Kitarovic (26,7%). Al terzo posto il cantante ed ex diplomatico della destra populista Miroslav Škor con il 24,5%. Per gli altri otto candidati solo briciole, basti pensare che il quarto classificato, Mislav Kolakušić porta a casa il 5,9% dei voti.
Non sarà quindi un bel Natale quello del premier croato Andrej Plenković (Hdz) che ha visto la sua candidata alle presidenziali Kolinda Grabar Kitarović andare sì al ballottaggio come peraltro ampiamente previsto, ma al secondo posto, alle spalle del risorto Zoran MIlanović (Sdp). Senza pensare il buon risultato fatto segnare dall’altro candidato di destra (populisti) Miroslav Škoro. Insomma nella destra croata qualche cosa non funziona e tra i litiganti (da mesi oramai il partito sembra una polveriera) rischia di “godere” proprio quell’ex premier (Milanović) già ritiratosi dalla politica e poi tornato perché tirato per la giacchetta dai suoi compagni socialdemocratici per salvare la faccia. E altroché se l’ha salvata la faccia. Ora la destra comincia a guardarsi le spalle.
Ma la missione di Milanović non sarà facile e per qualcuno è addirittura una “mission impossible”. Egli ha ottenuto il massimo dalla grande divisione all'interno della Hdz, ma la domanda è se vincerà il secondo turno dove, è evidente, saranno determinanti i voti che al primo turno sono andati a Miroslav Škoro, voti di destra, conservatori e populisti che difficilmente si tappano il naso e mettono un ics sul nome Milanović pur di fare uno sgarbo a Kitarović e Plenković considerati troppo moderati. E poi c’è il rischio che MIlanović perda una parte degli elettori di sinistra se proverà nei prossimi 15 giorni di campagna elettorale a conquistare gli elettori di Škoro.
Index.hr scrive che il risultato elettorale di Grabar Kitarović al primo turno è una grande umiliazione. È un segnale che la Croazia non la vuole più come presidente e che è la prima scelta solo per l'elettorato più fedele della Hdz. Il portale stima che l'attuale presidente abbia avuto la peggior campagna nella storia croata e segnala Škoro come il grande sconfitto del primo turno, perché è arrivato solo a un passo dal ballottaggio. Nel secondo turno, non vede un favorito. Di norma, per vincere le elezioni presidenziali sono necessari più di un milione di voti, con entrambi i candidati che andranno al ballottaggio che hanno realizzato poco più di mezzo milione ciascuno al primo turno.
Grabar Kitarović ha perso le grandi città, la Slavonia e anche la costa della Dalmazia. La Croazia urbana ha dimostrato di essere contraria, almeno nel primo turno, mentre il secondo sarà incerto, scrive Novi List. Il presidente croato uscente ha una posizione matematicamente migliore grazie alla probabile convergenza sul suo nome degli elettori di Škoro. Milanović, tuttavia, ora ha una situazione psicologica e politica significativamente migliore. Il vantaggio di Grabar Kitarović è che i voti di lei e di Škoro al primo turno rappresentano più della metà di tutti i voti, ma non dimentichiamo che le elezioni presidenziali non sono mai solo il risultato delle preferenze ideologiche degli elettori, ma anche la loro percezione delle personalità dei candidati. —
I commenti dei lettori