Ma nei cda delle grandi aziende le presenze rosa restano poche
Resta molta strada da fare in tutta Europa dove le manager sono il 38% dei dirigenti e il 10% dei consiglieri

TRIESTE. Le donne nei Consigli di amministrazione? Entrano soltanto grazie alle quote rosa. Occupano il 38,9% delle posizioni manageriali e soltanto il 10,9% dei posti nei consigli di amministrazione. Lo evidenzia uno studio condotto dall’associazione internazionale dei “cacciatori di teste” Alliance Partnership International secondo il quale la presenza di donne con nei consigli di amministrazione delle aziende rimane ancora limitata in tutto il mondo, in quanto collegata alla presenza di norme ad hoc.
«La questione appare evidente analizzando la presenza della donne nei diversi ruoli aziendali», spiega Ilaria Galmozzi, di Villa & Partners Executive Search. . «A livello internazionale, le donne occupano il 38,9% delle posizioni manageriali, mentre nei Cda le donne sono appena il 10,9%. Se prendiamo le 250 aziende quotate alla Borsa di Londra, per esempio, vediamo che nell’ultimo anno la presenza di donne è passata dal 23,7 al 27,3% ma la quota di componenti di Cda è soltanto l’8,4%.
La ricerca, che si basa sui dati raccolti in dieci anni da cinque società di Executive Search che operano in 13 paesi, riporta diversi esempi. In Olanda, il governo ha suggerito ad alcune grandi imprese di darsi l’obiettivo di arrivare al 30% di donne in posizioni apicali: in media si è giunti ad appena il 12,5% e metà delle aziende ha ignorato la cosa. In Italia, dove nel 2020 scadrà l’obbligo delle quote rosa nei Cda introdotto dalla legge Golfo-Mosca del 2011, si sono raggiunti questi livelli: 33,5% di donne nei cda delle spa quotate e il 40,2% nei collegi sindacali.
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