Rissa e coltelli in piazza Libertà, otto mesi per i tre protagonisti
I richiedenti asilo iracheni hanno patteggiato complessivamente due anni per l’episodio del luglio scorso. La lite era scoppiata davanti a decine di passanti

TRIESTE. L’inseguimento e l’accoltellamento. In pieno giorno e davanti agli occhi dei passanti terrorizzati. A cinque mesi dalla mega rissa tra stranieri, avvenuta nel primo pomeriggio del 3 luglio, ora è arrivato il conto della giustizia.
I tre iracheni protagonisti del violento episodio, su cui aveva indagato il pubblico ministero Federico Frezza, hanno patteggiato la pena davanti al giudice Francesco Antoni. Si tratta del ventisettenne Faqe Hwnar Nazm Faque, del ventitreenne Mohammed Sherzad Haji e del ventinovenne Obded Islam. Sono richiedenti asilo.
Concordati otto mesi di reclusione per Mohammed Sherzad Haji e Obded Islam (difesi dall’avvocato Antonio Zonta); otto mesi e quindici giorni, invece, per Faqe Hwnar Nazm Faque (avvocato Laura Luzzato Guerrini).
Gli stranieri, al momento, si trovano in carcere al Coroneo. Ci rimarranno fino a marzo. Era stato il gip Guido Patriarchi, dopo l’interrogatorio, a convalidare l’arresto e a disporre la misura cautelare.
Un interrogatorio da cui non erano emerse spiegazioni soddisfacenti sul motivo della lite, sembra innescata da un altro alterco che sarebbe avvenuto in precedenza in piazza Goldoni. Ma nell’inchiesta condotta dal pm Frezza erano state chiarite sia la dinamica che l’origine della zuffa di quel sanguinoso pomeriggio, in cui erano anche volati le sedie, i tavolini e i posacenere di un bar vicino.
Il parapiglia, come riferito da un testimone, era scoppiato improvvisamente nel primo pomeriggio proprio in piazza Libertà. Pochi minuti dopo sul posto, sotto gli occhi di decine di persone, erano intervenute le pattuglie della Polizia locale, dei Carabinieri e della Polizia di Stato. Dalle ricostruzioni era emerso che uno dei tre iracheni – Faqe Hwnar Nazm Faque, il ventisettenne che poi avrebbe sferrato i fendenti con il coltello – era stato inizialmente aggredito dagli altri due iracheni.
Lo straniero si era poi allontanato per comprare l’arma in un negozio di cinesi che si trova in una delle vie limitrofe. L’uomo era dunque ritornato in piazza Libertà impugnando un serramanico con lama di 6 centimetri. Non appena raggiunti i due connazionali si era scagliato su di loro, rincorrendoli, con l’intento di vendicarsi.
Le vittime avevano riportato ferite al torace e agli arti, seppur in forma non grave. Ma prima di essere soccorse dall’ambulanza, avevano reagito lanciando contro l’aggressore bottiglie di vetro, posacenere, sedie e tavolini di un bar.Si può immaginare il panico che si era creato in piazza, tra urla, sangue e oggetti che volavano in mezzo alla strada.
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