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Protestano gli addetti ai rifiuti. “Spettro” cassonetti stracolmi

Sindacati uniti nel blocco degli straordinari perché «AcegasApsAmga non vuole assumere». Lo sciopero inizierà domenica 8 dicembre e andrà avanti fino a sabato 14

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TRIESTE Un evento in un certo senso storico: perchè non accadeva da quando AcegasApsAmga è entrata nel perimetro Hera (2013) e perchè pare sia la prima volta che tale evento si verifica nel settore ambiente della seconda multiutility nazionale (attiva in Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia).

Il fatto: un fronte sindacale trasversale, composto dalla triplice Cgil-Cisl-Uil e dagli autonomi Fiadel, ha proclamato lo stato di agitazione nella raccolta rifiuti a Trieste. L’aspetto più importante della protesta è il blocco degli straordinari e, poichè i sindacati ritengono che una parte assai consistente della raccolta avvenga fuori dall’orario ordinario, gli effetti dell’agitazione sui cassonetti dell’immondizia potrebbero rivelarsi molto evidenti.

Il blocco degli straordinari scatterà dopodomani domenica 8 dicembre e si protrarrà fino a sabato 14 corrente mese. Altra annotazione: la raccolta dei rifiuti nei giorni festivi - come la prossima domenica - viene effettuata in “straordinario”, quindi, se l’adesione alla protesta sarà massiccia nel non fare “straordinario”, è intuibile quanto già lunedì 9 il paesaggio urbano ne conseguirà.

Le quattro sigle promotrici hanno spiegato ieri mattina le ragioni dello “strike” bianco, ospiti nella sede cislina di piazza Dalmazia. Il motivo portante è che i carichi di lavoro crescono ma il personale non aumenta proporzionalmente, in quanto AcegasApsAmga non vuole assumere. Non solo: secondo le organizzazioni sindacali, l’azienda non comunica l’organico effettivamente utilizzato nell’espletamento del servizio. Quindi, Cgil-Cisl-Uil-Fiadel non sono in grado di sapere con puntualità quanta gente opera e quanta gente manca. In teoria si tratta di 86 addetti ogni giorno, ma senza tabella-organici, come verificare?

Franco Gei (Fiadel), Antonio Pittelli (Cisl), Marino Sossi (Cgil), Natalizia Andresini (Uil) attaccano su tutti i fronti, quasi aprissero un vaso di Pandora da tempo tenuto serrato. C’è un problema di trasparenza organizzativa per quel che riguarda gli orari di lavoro. C’è un problema di carattere tariffario perchè sulla raccolta rifiuti triestina AcegasApsAmga applica la gabella più alta di tutta la regione e, nonostante questo, non assume: i sindacalisti hanno distribuito una sintesi del report “Cittadinanzattiva”, secondo il quale Trieste capeggia la classifica giulio-friulana con 312 euro/famiglia contro i 167 di Udine. C’è un problema operativo perchè - sempre secondo i sindacati - la raccolta rifiuti privilegia le aree centrali e trascura quelle periferiche, per esempio in tema di differenziata. C’è un problema di rispetto del territorio, perchè AcegasApsAmga esternalizza attività in passato condotte “in house”, per esempio in tema di officine.

I sindacati hanno comunicato la protesta alla Commissione nazionale di garanzia sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali e al Prefetto, rilevando tra l’altro il mancato rispetto del protocollo di relazioni industriali sottoscritto il 28 luglio 2015.

Al momento AcegasApsAmga ha diffuso una breve nota, nella quale avverte che potrebbero verificarsi disagi, si scusa ma conferma che «tutti i servizi si svolgeranno regolarmente». —


 

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