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Presidenziali in Croazia. Parte la corsa a undici

La Commissione elettorale statale boccia un unico candidato: ha presentato solo una delle diecimila firme necessarie. Da oggi la campagna elettorale

Mauro Manzin
2 minuti di lettura

ZAGABRIA. Sono ufficialmente 11 i candidati al ruolo di presidente della Repubblica della Croazia che si contenderanno la carica alle elezioni del 22 dicembre prossimo, con eventuale (e quasi certo) ballottaggio 15 giorni più tardi. Ieri, giovedì 5 dicembre, alle 12 la Commissione elettorale statale (Sec) presieduta da Djuro Sessa, ha annunciato la lista dei candidati. Dopo questo atto, a partire da oggi, inizia ufficialmente la campagna elettorale di fatto iniziata già da alcuni mesi per i candidati di punta. La commissione ha deciso all'unanimità di respingere la candidatura di Slobodan Midzić poiché aveva presentato una sola firma alla Sec, la sua. Sec che ha annunciato che oltre 10.000 firme valide sono state presentate da Kolinda Grabar Kitarović (capo di Stato uscente), Zoran Milanović, Miroslav Škoro, Mislav Kolakušić, Katarina Peović, Dalija Oresković, Dejan Kovać, Ivan Pernar, Dario Jurican (Milan Bandić), Anto Djapić e Nedjeljko Babić, che, quindi, sono ufficialmente i candidati all’elezione del presidente della Croazia.

Grabar Kitarović, che gode del sostegno del partito conservatore del premier Andrej Plenković (Hdz), ha consegnato circa 230 mila firme. Il suo principale sfidante, l'ex premier socialdemocratico Zoran Milanović, ne ha presentate circa settantamila, mentre l'esponente della destra sovranista e nazionalista, il cantante Miroslav Škoro, ha consegnato ottantamila firme.

Favorita per la rielezione a un secondo mandato quinquennale è la presidente uscente Kolinda Grabar Kitarović, accreditata dai sondaggi di circa il 28%. Suo principale sfidante è l'ex premier socialdemocratico Zoran Milanović che viene dato al 24%. Al terzo posto nei sondaggi figura il cantante Miroslav Škoro, esponente della destra sovranista e nazionalista, che viaggia su percentuali di consensi di molto inferiori.

Gli altri otto candidati, esponenti di vari partiti e formazioni politiche, stando ai sondaggi, non hanno alcuna reale possibilità di passare al secondo turno. Grabar Kitarović è partita per l'inizio non ufficiale della campagna elettorale mercoledì sera da Dražice e visiterà Spalato, Sebenico e Zara per il fine settimana e terrà la manifestazione finale il 20 dicembre a Vukovar, la città martire della Croazia nella cosiddetta Guerra patria (1991-1995). Škoro, venerdì 6 dicembre, nel giorno di San Niccolò terrà una manifestazione a Kistanja e due giorni dopo, domenica, una grande manifestazione a Zagabria nella Sala Lisinski. Nel suo quartier generale, dicono che terrà un comizio anche a Spalato e Fiume una settimana dopo, il 14 e il 15 dicembre. «Siamo in campagna elettorale praticamente già dal 23 giugno e finora abbiamo visitato l'intero Paese tre volte - dicono al suo quartier generale - stiamo programmando alcuni grandi raduni, e di nuovo ci recheremo in quei luoghi che abbiamo visitato all'inizio», aggiungendo che stanno preparando i volontari, figure che per loro costituirannoun esercito di ossrvatori.

Il quartier generale di Milanović afferma che non chiuderà la campagna con un cliché, ovvero una grande manifestazione di chiusura alla vigilia dell'inizio del silenzio elettorale, ma con una «sorpresa». La prima grande manifestazione per la parte ufficiale della campagna si è svolta ieri a Koprivnica, altre ne seguiranno nelle città della Croazia. —

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