Pola, dal sottosuolo emergono resti dell’antico insediamento
Nel cantiere dell’area del Museo archeologico portati alla luce frammenti di varie epoche e della cinta muraria risalente al primo secolo avanti Cristo

POLA. Ennesimo, importante ritrovamento nel sottosuolo di Pola, dove nel corso dei lavori di ristrutturazione e ammodernamento degli spazi di accesso al Muse archeologico dell’Istria, proprio davanti all’edificio sono emerse le tracce di un intero villaggio di abitazioni risalenti a qualche migliaio di anni fa e anche al periodo preromano, come nel caso dei resti dei focolai di un servizio da pompe funebri d’epoca histrica.
«I primi scavi superficiali e i sondaggi del terreno - ha spiegato spiega Silvana Petesić, archeologa che sovrintende alla ricerca - non sono ancora sufficienti per fornire un’interpretazione scientifica, ma ci forniscono dei materiali con cui risolvere il rebus».. Sotto la pavimentazione di epoca recente fanno capolino le fondamenta di una struttura architettonica a forma di semicerchio, che ricorda un’esedra.
Vi sono poi tracce di ambienti abitativi di epoca tardo antica, con focolari domestici, pareti, colonne scanalate, capitelli, pesi da bilancia in pietra con manici in metallo. E ancora monetine, anfore, frammenti di ceramica e utensili da cucina, vetro, lampade, steli e gambi di coppe e bicchieri, frammenti di basi per la frangitura delle olive e altro materiale che ora sarà analizzato.
È ben visibile anche la larga struttura di un segmento di cinta muraria antica che da Porta Gemina prosegue fino a Porta Ercole, la più antica di Pola. Ora l’interesse degli archeologi è volto a questo tratto di mura, che non risultava visibile dagli anni Trenta del secolo scorso, data in cui vennero effettuati gli ultimi scavi: si tratta di materiale inedito in attesa di una giusta interpretazione. La cinta antica, larga 2,80 metri, costruita ai tempi della fondazione della Colonia Julia Pollentia (46-45 A.C.), nel quinto secolo venne ampliata. Restano a oggi un rebus i torrioni quadrangolari di epoca augustea intersecati in maniera illogica con torrioni circolari d’epoca antecedente.
Intanto, i ritrovamenti hanno imposto una battuta d’arresto ai lavori di ristrutturazione del museo, partiti due anni fa con uno stanziamento - in gran parte statale - pari a 14 milioni di euro, che prevede appunto anche una nuova organizzazione degli spazi d’accesso al museo stesso. Quello in corso è al momento l’investimento di maggiore rilevanza nel settore culturale in Croazia. Alla luce degli ultimi ritrovamenti, resta da capire se il cantiere verrà portato a compimento entro il termine inizialmente previsto del 2020: nei due anni successivi dovrebbe essere invece realizzato un allestimento museale permanente incentrato sulla ricca storia dell’epoca romana di Pola e dell’Istria.
L’edificio che oggi ospita il museo museale venne costruito come sede del ginnasio tedesco nel 1890; nel 1930 vi si insediò l’allora Museo civico, divenuto poi Regio museo dell’Istria e infine, dopo il secondo conflitto mondiale, l’attuale Museo archeologico dell’Istria.
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