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L’arte un po’ magica di dialogare per via telepatica con i non umani

Si chiama “animal communication" ed è una pratica molto diffusa negli Usa dove esistono professionisti che parlano con gatti e cavalli

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TRIESTE. Dare voce ai propri animali e farsi spiegare direttamente da loro le emozioni che provano: è l’obiettivo dell’animal communication, traducibile con “comunicazione animale”. Si tratta di un concetto poco diffuso in Italia, ma molto seguito in altri Paesi, soprattutto in America. Già da diversi anni esiste una figura professionale che si occupa di dialogare con cani, gatti e cavalli.

L’animal communication è un legame che si instaura per via telepatica: proprio a causa della sua natura evanescente, non ha riscontri scientifici. Auspica di creare una connessione e un seguente dialogo tra uomo e animale, attraverso un linguaggio che si basa su immagini, suoni, pensieri ed emozioni. Adoperata dai bambini, dagli umani giunti in età adulta viene accantonata, privilegiandole la comunicazione verbale.

Esiste una figura professionale che si muove all’interno del mondo dell’animal communication e “parla” con i quattrozampe: è l’animal communicator. Non un sostituto dell’educatore cinofilo o del veterinario, ma un esperto che lavora sulla comprensione degli stati d’animo dei compagni pelosi. Un professionista in questo campo può aiutare a ritrovare animali smarriti oppure addirittura mettersi in contatto con quelli nell’aldilà.

Può rivelarsi prezioso inoltre nei casi di animali con un passato di maltrattamenti e incapaci poi di vivere serenamente il legame con i nuovi padroni adottivi. Il web, in questo senso, ospita numerose testimonianze positive.

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