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«Logistica portuale e attività industriali per il post Ferriera»

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«Per la tutela e lo sviluppo dei livelli occupazionali della Ferriera è necessario prevedere nel progetto di sviluppo del sistema logistico del Porto di Trieste una piena integrazione delle attività industriali e logistiche delle Acciaierie Arvedi e di Siderurgica Triestina».

Il monito è del segretario nazionale Uilm per il settore, Guglielmo Gambardella, che ieri ha incontrato in assemblea i lavoratori dello stabilimento.

All’ordine del giorno, ieri, lo stato di avanzamento del confronto tra istituzioni e azienda sulle prospettive del sito triestino, a cominciare dall’appuntamento ministeriale dello scorso 20 novembre.

«La Uilm – si legge in una nota – vuole essere in questa vertenza un soggetto attivo per contribuire al consolidamento delle attività industriali ma anche allo sviluppo di quelle logistiche ad esse collegate del Porto di Trieste. Abbiamo ribadito di essere disponibili a verificare se c’è questa opportunità per assicurare una prospettiva di lungo periodo ai lavoratori del polo siderurgico».

L’intenzione, viene precisato nel comunicato sindacale, è «migliorare le linee guida del Piano industriale presentato da Arvedi che prevede per la riconversione del sito di Trieste un investimento stimato di almeno 180 milioni». Inoltre, chiarisce la Uilm, è necessario accertare «se realmente è possibile ricollocare i lavoratori attualmente impegnati nell’area a caldo».

Il sindacato domanda un approfondimento del piano, in modo da verificare la sostenibilità, definire tutte le garanzie occupazionali e la tempistica per la realizzazione del progetto. —

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