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Sisma in Albania, lacrime e dolore: «La casa è crollata. I nostri ricordi non esistono più»

Ore d’angoscia nella comunità di Trieste. Domenica un momento di raccoglimento in piazza Sant’Antonio

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TRIESTE. «Abbiamo perso tutto, la nostra casa a Durazzo non c’è più». A dirlo sono Adela e Kamelja Shehu, ancora incredule di fronte alla tragedia che ha colpito la loro famiglia - una delle tante della folta comunità albanese che risiede a Trieste - e la loro città di origine. Barda, la madre delle due donne, è stanca e gli risparmiano lo strazio di parlare e ricordare. «Fa male sapere che la casa dove sei cresciuta, dove si sono sedimentati tutti i tuoi ricordi d’infanzia, non esiste più. Era un punto di riferimento, anche se siamo in Italia ormai da vent’anni. Ho saputo che anche il castello, il simbolo della mia città, ha subìto danni molto consistenti».

Le due donne parlano mentre con il passare delle ore il numero delle vittime del sisma violento che ha colpito l’Albania sta aumentando. «La nostra è una palazzina di sei piani – spiega Kamelja - due dei quali sono letteralmente sprofondati. Il nostro appartamento è sottoterra, perché era al secondo piano». Una buona notizia, però, c’è: «Poco fa ho saputo che hanno estratto vivi dalle macerie i miei vicini. Adesso gli sfollati sono allo stadio comunale di calcio, dove si stanno allestendo i campi per affrontare le notti che verranno».

Quelle di Adela e Kamelja sono due delle voci di una comunità, quella albanese (quasi 10 mila i cittadini di quel Paese che risiedono nella nostra regione), che ieri si è svegliata in un incubo, attaccandosi subito a telefoni e computer per parlare con parenti e amici nel Paese d’origine. Anche al bar trattoria Re di Coppe, ritrovo di tanti albanesi, ieri la tensione era altissima: in tanti si sono ritrovati per scambiarsi informazioni, avere notizie sulla situazione nell’una o nell’altra area dell’Albania, con l’ansia di sapere se tra le vittime e i feriti ci fosse o meno qualche caro, qualche amico o qualche conoscente.

«Un’atmosfera surreale – ha raccontato Dhimiter “Tuscia” del locale di via Giulia - tanta preoccupazione sui volti di alcuni clienti: io stesso ho cercato di avere informazioni, ma non è facile. Siamo scioccati, non ci resta che ascoltare e sperare che il numero delle vittime non aumenti ancora».

«A dire il vero le prime scosse anche forti vicino a Durazzo erano state avvertite il 21 settembre, e altre ne erano seguite. Poi, dopo un periodo di calma è arrivato il sisma che ha colpito in maniera violentissima la città nel sonno», ricorda Mardena Kelmendi, presidente dell’associazione culturale italo-albanese “Camminiamo insieme Trieste”, fondata nel 2006, che ci tiene a ringraziare l’Italia e Trieste, che considera ormai la sua casa.

L’associazione, con Kelmendi, lancia un invito a tutta la cittadinanza a partecipare al momento di raccoglimento che sta organizzando per domenica alle 11 in piazza Sant’Antonio, «per stare vicini tutti insieme alle famiglie delle vittime, dei dispersi, dei feriti», senza dimenticare - sottolinea - la tragedia del maltempo che ha colpito nelle scorse ore l’Italia. Teuta Xhafa, del Lions Club Europa di Trieste, con l'associazione di Kelmendi punta invece a organizzare un concerto, magari con il coinvolgimento del ministero della diaspora del Paese delle Aquile: «Chiederemo - dice Kelmendi - che ci inviino due cantanti gratis, perché non abbiamo risorse, e poi chiederemo al Comune di Trieste l'utilizzo di un palasport cittadino per realizzare una serata così da raccogliere fondi».

Durazzo è la seconda città dell’Albania dopo la capitale Tirana, e il principale porto del Paese. Scalo che è stato collegato da una linea plurisettimanale a Trieste, città in cui opera Ardian Bibaja, operatore della logistica: «Ho sentito alcuni conoscenti e colleghi in Albania, la situazione è disastrosa. Durazzo è stata pesantemente colpita dal sisma ma fortunatamente il porto è operativo al 100%, cosa che può agevolare i soccorsi via mare. Anche i miei uffici a Tirana hanno subito dei danni, ci sono delle crepe».

 

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