L’anti Cisint a Monfalcone? Spunta l’ipotesi Cattarini
Una «mezza disponibilità» dall’avvocato. Shaurli: «Costruiamo un’alternativa guardando anche alle regionali». A Pordenone Bolzonello respinge le “avance”

MONFALCONE. I nomi sono prematuri, dicono tutti in casa dem. Ma qualcuno spunta. A Monfalcone, per esempio, c’è quella che viene definita una «mezza disponibilità» dell’avvocato Riccardo Cattarini. Mentre a Pordenone c’è chi sogna il clamoroso ritorno di Sergio Bolzonello, ma dovrà arrendersi vista la posizione a oggi irremovibile dell’ex sindaco e vicepresidente della Regione che considera a termine il suo impegno politico.
A Monfalcone e Pordenone, le due partite più importanti delle comunali 2021 dopo quella di Trieste, il confronto pare però proibitivo per l’opposizione, visto il consenso dei sindaci in carica, la leghista Anna Cisint e il patriota Alessandro Ciriani. «Non sarà facile trovare un candidato anti-Cisint, ma è ancora presto. Non sappiamo nemmeno se Cisint si ripresenterà», si limita a dire il segretario provinciale del Pd di Gorizia Diego Moretti senza entrare nel merito dell’ipotesi Cattarini.
«Le amministrative contano in sé, ma dovranno anche contenere il progetto di rilancio per la riconquista della Regione nel 2023», già però sollecita il segretario regionale Cristiano Shaurli. Come poter essere competitivi? «Costruendo un’alternativa alla deriva e al pensiero unico leghista».
A Monfalcone, in questa fase, si guarda con attenzione alla manifestazione annunciata il 30 novembre dal movimento delle sardine, 18 mila iscritti al gruppo Facebook. «Per scalfire Cisint e Lega serve un moto popolare», dice un democratico di lungo corso. Viene considerato fondamentale dunque l’apporto delle civiche, con cui il Pd ha già iniziato a dialogare. A Cividale per esempio, il comune più popoloso degli undici al voto nel 2020, dove il circolo locale guidato da Paola Strazzolini ha avviato una serie di incontri sui temi legati allo sviluppo territoriale. Quanto al candidato, l’identikit dipenderà dall’avversario in campo: un moderato come il forzista Roberto Novelli o il vicesindaco leghista Daniela Bernardi.
A Pordenone il Pd affronta un altro everest. Battere Ciriani è un’impresa e non a caso si insiste su Bolzonello. Ma la risposta è la stessa da mesi: «La mia attività politica finirà con la legislatura regionale. Sarò disponibile, eventualmente, solo per un ruolo di natura tecnica». Chi allora? Pare accarezzare l’idea il civico Marco Salvador, ma la candidatura più naturale sembra quella del consigliere regionale Nicola Conficoni, che in municipio è il capogruppo del Pd.
Quello che emerge, più in generale, è la convinzione che la politica debba recuperare la sua capacità di sintesi. L’ex segretario Fvg Salvatore Spitaleri non ha dubbi nel bocciare le primarie: «Mi sembra uno strumento tramontato nei territori, dove quasi mai è emersa una carta vincente». «Sono tra quelli che considera compito della politica trovare il candidato migliore», condivide Shaurli.
Nessuna novità invece, a quanto pare, nei metodi di scelta grillini. Nei comuni in cui ci sono i portavoce, vale a dire i consiglieri comunali, è verosimile che il M5s si ripresenterà. Altrove dipenderà dagli attivisti locali creare una squadra per poter poi chiedere al livello nazionale di poter utilizzare il simbolo. «Non necessariamente l’aspirante sindaco sarà individuato tra i consiglieri uscenti», precisa il consigliere regionale Andrea Ussai, mentre la collega Ilaria Dal Zovo, su Monfalcone, non fa nomi: «Prima vengono i programmi».
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