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Il sogno generoso di Carla si realizza dopo 60 anni e premia i più meritevoli

Il lascito testamentario di Gasparini, nota traduttrice con il cruccio di non essersi laureata, verrà usato per sostenere studenti di Lettere

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TRIESTE. Dire fare baciare lettera testamento. A Carla Gasparini (detta Lina) non sono bastate due vite per pagare “pegno”. Il suo lascito testamentario al Comune di Trieste di 55 milioni di vecchie lire risalente al 1962 è stato intaccato solo in minima parte. Era destinato «a uno studente o studentessa triestino meritevole di frequentare l’Università nella Facoltà di Lettere».

Non sono basti oltre 60 anni per adempiere alle sue volontà, ovvero ad offrire a un giovane quell’opportunità di studio che a lei fu negata a causa dei tragici eventi storici del Novecento. Il lascito testamentario “Carla Gasparini” ha in cassa ancora più di 26 mila euro di premi studio. Nel frattempo la Facoltà di Lettere è defunta lasciando il posto dal Dipartimento di Studi umanistici.

«Si tratta di un’iniziativa meritoria che spero possa andare finalmente a buon fine» promette con spirito dannunziano l’assessore all’Educazione Angela Brandi che ieri ha lanciato la prima edizione di un nuovo bando assieme al rettore dell’Università di Trieste Roberto Di Lenarda.

«Il Comune è beneficiario del lascito Gasparini, approvato nel 1962, a favore di studenti e studentesse in difficoltà con l’iscrizione e la frequenza all’ex Facoltà di Lettere. In quest’ottica ci siamo attivati con il rettore e con l’Università affinché il bando, che per due volte è andato deserto nel 2004, possa avere un esito positivo e offrire un aiuto agli studenti del Dipartimento di Studi umanistici. È una vergogna che questi soldi non siano ancora stati spesi» aggiunge l’assessore.

Carla Gasparini, nata a Trieste il 25 maggio 1898 da una famiglia proveniente da Mariano del Friuli, compì i primi studi al “Liceo Femminile” triestino, purtroppo interrotti a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale e del trasferimento a Roma al seguito della madre. Nella capitale frequentò l'Università, senza potersi iscrivere ai corsi di letteratura italiana e di storia dell'arte, la sua grande passione. Viaggiò molto e perfezionò le lingue straniere (inglese, francese, tedesco e spagnolo) che le consentirono di svolgere una importante attività di traduttrice.

Carla Gasparini ebbe una particolare passione per gli studi storici con una particolare attenzione per la Trieste artistica e culturale, cui dedicò la sua opera più appassionata curando l'inventario delle opere d'arte. Ebbe una fattiva collaborazione con Radio Trieste e con la “Società di Minerva”, una delle più antiche associazioni culturali d'Italia e la più antica di Trieste, istituita nel 1810 da Domenico Rossetti. Morì nel settembre del 1961 istituendo questo lascito per aiutare gli studenti ad iscriversi e frequentare l’Università la facoltà di Lettere .

«A volte - ha detto il rettore – anche le azioni meritorie non riescono a realizzarsi come vorremmo, ma con il Comune ci siamo messi d’impegno predisponendo un bando che scadrà il prossimo 24 gennaio». A disposizione degli studenti universitari triestini di Studi Umanistici ci sono tre premi di studio annuali di importo pari a 1.700 euro. Il bando, se stavolta andrà a buon fine, si ripeterà per cinque anni. Un modo anche per ricordare questa figura di letterata autodidatta. Ingiustamente dimenticata.

 

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