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Il Consorzio riprova la via della fusione con Gorizia

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Il Consorzio per lo sviluppo economico di Monfalcone ritenta la fusione con quello di Gorizia. O meglio con quello che resta di una scatola quasi vuota con poche aziende, una buona parte che boccheggiano e nella struttura consortile dipendenti praticamente a zero.

Stamani alle 10 l’assemblea dei soci che dovrà decidere la nuova strategia, ma soprattutto la svolta dopo i tentativi con Monfalcone che cercava di gettare ponti e dava disponibilità (pur con forti preoccupazioni per il “pericolo” Sdag, all’epoca una zavorra economica) falliti tre anni fa con Gorizia che alla fine (il 17 dicembre del 2016), aveva decretato il divorzio. L’azioni sta di maggioranza, il Comune attraverso il sindaco Anna Cisint ha parlato con i soci, sono state riprese le trattative con Gorizia e ora sembra che sia la volta buona.

Ma da quanto si è capito non ci sarà solo questo passaggio con Gorizia, a brevissimo l’intenzione è quella di fondere i consorzi anche con l’Ezit, il consorzio industriale di Trieste. Complice sicuramente la fusione che c’è stata tra le due Camere di commercio di Trieste e Gorizia e che ora controllano anche i Consorzi di Monfalcone e Gorizia.

L’atmosfera è cambiata, forse davvero i tempi sono maturi. Una svolta dovuta anche al mutamento di assetti economici nel porto di Monfalcone dove l’Azienda speciale porto, in mano alla Camera di commercio, con il passaggio d elle aree (vendute a 15 milioni) e delle banchine all’Autorità di sistema portuale sta esaurendo (al fine dicembre) la sua funzione. E non è detto che, tra aree logistiche al Lisert e una Sdag rilanciata accanto alle aree di Trieste non si sviluppi anche una nuova alleanza di “sistema” tra Consorzi e la stessa Autorità di sistema portuale Trieste-Monfalcone. Meglio tardi che mai. —

G.G.

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