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Alle aziende friulane serviranno in 5 anni 2.500 tecnici dei robot

Esperti di meccatronica tra le professioni più richieste I primi 16 studenti certificati all’Iiss della Bassa friulana

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Nei prossimi cinque anni alle aziende friulane serviranno cinquemila figure professionali, tra ingegneri, periti, tecnici, lavoratori specializzati, di cui 2.500 del settore della meccatronica soprattutto con la Certificazione della robotica.

Ad affermarlo è stato Michele Nencioni, direttore generale di Confindustria Udine, nell’intervento al Malignani di San Giorgio di Nogaro, in cui venivano presentati i risultati del Comau, ovvero del primo corso di certificazione della Robotica di primo livello per l’anno scolastico 2018– 2019, frequentato da 26 ragazzi dell’Iiss della Bassa friulana (Istituto d’istruzione secondaria superiore) Cervignano–San Giorgio, che ha visto 16 studenti dell’istituto, subito ricercatissimi dalle aziende, ottenere la certificazione.

«Questo è quanto emerso da una consultazione effettuata con un gruppo delle industrie iscritte a Confindustria (40% degli iscritti), dalla quale è risultato che mancheranno 5 mila addetti, di cui 2.500 del vostro settore. Voi siete sulla strada giusta» ha detto Nencioni ai ragazzi delle classi quarte e quindi di Meccanica ed Elettronica dell’Iiss, lanciando loro un importante messaggio. «Vivete in un periodo di grandissime opportunità – ha detto – non c’è mai stato un periodo storico con così tante opportunità da cogliere, e sta solo a voi farlo. L’innovazione di qualche anno fa era incentrata quasi esclusivamente nel fare produzione e profitto, ora invece si pensa anche al benessere dei lavoratori nel fare produzione ottenendo performance importanti. Dovete avere una apertura alla diversità e al cambiamento: la formazione non è veloce come la tecnologia dell’industria 4.0, per questo bisogno studiare per tutta la vita, così aiuterete le imprese e migliorerete le vostre performance e quindi voi stessi».

Dopo l’intervento di Enrico Novello del Dipartimento di Meccanica, è intervenuto il preside dell’Iiss Bassa friulana Oliviero Barbieri, che ha presentato il progetto complessivo e l’intervento delle Fondazione Friuli per l’acquisto del robot didattico. Ha anche sottolineato l’importanza del progetto di Alternanza scuola lavoro che permette di collegarsi con il territorio e provare nuove tecnologie relazionandosi con le persone. «Se i robot sostituiranno l’uomo – ha detto – l’uomo deve progettare e deve avere quindi quelle nozioni che docenti aggiornati gli possono dare sulle nuove tecnologie».

Importanti gli interventi di Andrea Lazzarini, Ceo della Ralc Italia, che ha rimarcato l’importanza del robot in azienda, ma anche di tecxnici che lo sappiano usare.

Carmelo Bottecchia, direttore commerciale della Cimolai, ha invece esaltato la professionalità dei tecnici italiani, “più globali e sappiamo lavorare a 360 gradi. Importantissimo è sapere l’inglese, dovete assolutamente averne la padronanza, per questo vi consiglio di fare esperienza nei Paesi anglosassoni”.

Luca D’Amore del Dipartimento di Elettronica e telecomunicazioni dell’Iiss Malignani, ha invece ricordato come il corso richieda molta autodisciplina: «Noi pensiamo a darvi lo start, voi dovete gestirvi e andare avanti». Ha anche rimarcato la mancanza di ragazze nella scuola tecnica, nella quale potrebbero avere grosse soddisfazioni. Infine Massimiliano Abritti, Riccardo Bacigalupo e Luana Petrussa (Comau) hanno illustrato la proposta formativa: contenuti e valenza della Certificazione delle robotica di primo livello. —

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