«Burlo Garofolo e Punto nascita c’è qualcosa che non convince»
Il consigliere regionale dem Moretti: «Al di là della rassicurazioni di Riccardi sul futuro del reparto di San Polo ci sono delle incognite. Vigileremo»

Sul Punto nascita di Monfalcone (reparto di pediatria, ostetricia e ginecologia di San Polo) «si tratta, al di là delle dichiarazioni rassicuranti dell’assessore Riccardi, di tenere gli occhi ben aperti perché è una norma che vale, casualmente, solo per Monfalcone». Lo sostiene il consigliere regionale dem Diego Moretti, che sulla questione ha effettuato un approfondimento. Spiega Moretti: «L’articolo 24 comma 4 del disegno di legge 70 ci lascia perplessi e preoccupati: perché la necessità di scrivere e “delegare” formalmente in norma la funzione materno-infantile del presidio ospedaliero di Gorizia-Monfalcone al Burlo di Trieste, comunque istituto specializzato che esercita già di suo (al comma 2 dello stesso articolo 24) funzioni “hub” per tutto il territorio regionale, mentre per gli altri presidi ospedalieri di base del territorio regionale (Latisana e Palmanova, oppure San Daniele e Tolmezzo per Udine o San Vito al Tagliamento e Spilimbergo nei confronti di Pordenone) tale “precisazione” non esiste? Cosa c’è dietro? A distanza di quasi un mese dall’allarme sull’ulteriore perdita di autonomia della sanità isontina dato dalle colonne di questo giornale, né Cisint né Ziberna hanno profferito parola in merito, alimentando così il sospetto che il rischio sia molto più concreto di quello che viene oggi percepito tra gli stessi professionisti. Nulla anche sul Ppronto soccorso pediatrico (in affanno dopo la chiusura del punto nascita di Palmanova), nulla sui ritardi sulla nuova risonanza magnetica e sullo spostamento dell’endoscopia e della pneumologia (anche se qui positiva sarà la prossima assunzione di tre fisioterapisti per la pneumologia territoriale di futura attivazione), nulla sull’annunciata riorganizzazione delle sale operatorie, nulla sulle lunghe liste d’attesa, sugli esiti, sugli interventi sospesi o rimandati, nulla infine sulla “fuga” degli isontini dai reparti chirurgici dell’Isontino che purtroppo aumentano. Su tutti questi temi l’attenzione e la vigilanza saranno alta e continua».
La normativa regionale prevede l’individuazione dei presidi ospedalieri specializzati che sono il Burlo Garofolo di Trieste (area materno infantile), il Centro di riferimento oncologico di Aviano (area oncologica) e il Gervasutta” con sede a Udine e a Gemona del Friuli (area della riabilitazione). 2. I presidi ospedalieri specializzati assicurano le funzioni “hub” per l’intero territorio regionale. Al Burlo Garofolo di Trieste sono attribuite le funzioni ospedaliere dell’area materno-infantile, relativamente a pediatria e a ostetricia e ginecologia, per il territorio di competenza dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina da svolgersi: nella sede di Trieste e nelle sedi del presidio ospedaliero Gorizia e Monfalcone, secondo la programmazione vigente. 5. Le modalità per il trasferimento delle funzioni sono definite con deliberazione della giunta regionale. —
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