Unione Italiana Roma si impegna a confermare i finanziamenti
Una delegazione in audizione alla Commissione Esteri Stallo sulle trasmissioni via satellite di Tv Capodistria

Missione compiuta per quanto riguarda i finanziamenti da parte dell’Italia, fase interlocutoria ancora, invece, per la vicenda del satellite di Tv Capodistria che permette all’emittente del Litorale sloveno di trasmettere i propri programmi su tutto il territorio storicamente abitato dalla minoranza italiana in Istria e Quarnero.
È questo in sintesi l’esito dell’audizione in commissione Esteri della Camera a Roma da parte dei vertici dell’Unione italiana guidata dal presidente Maurzio Tremul assieme al deputato italiano al Parlamento sloveno Felice Žiža, al deputato italiano al Sabor di Zagabria nonché vicepresidente del Parlamento della Croazia Furio Radin e Marko Gregorič vicepresidente della giunta esecutiva Ui. Si è trattato della seconda audizione ufficiale dal 1990 ed è stata fortemente voluta proprio dall’Unione Italiana. La commissione Esteri ha accolto dopo un’ora di incontro la mozione proposta dal deputato Pd Piero Fassino in cui si accolgono tutte le istanze presentate dalla minoranza italiana e ci si impegna a soddisfarle, tramite emendamenti alla legge finanziaria se il governo non le dovesse accogliere. L’Unione Italiana è riuscita a ottenere lo stesso livello di finanziamenti di quest’anno. Si parla di conservare quel milione in più erogato nel 2019 e che nel 2020 sarà impegnato nel co-finanziamento di progetti per l’edilizia scolastica, progetti, dunque, a favore dei giovani e del futuro della minoranza stessa.
Al termine dei lavori la delegazione dell’Unione Italiana è rimasta nella capitale d’Italia ancora un giorno per completare un giro di incontri con tutti i partiti italiani presenti in Parlamento. «Ringrazio tutte le formazioni politiche che ci hanno aperto la porta», commenta il presidente dell’Ui Maurizio Tremul. «A noi non interessa il colore politico ma far comprendere alla madrepatria quali sono i nostri problemi e le nostre istanze».
A dare una dimensione più “politica” all’esito dell’audizione ci pensa il vicepresidente del Sabor croato, Furio Radin. «Quelli che l’Italia ci elargisce sono sì finanziamenti, ma per noi non sono solo soldi - spiega Radin - ma sono uno strumento per garantire la nostra autonomia politica». «Del resto - conclude - per mela parola “autoctona”, riferito alla minoranza identifica italiani all’estero che non sono andati via dalle proprie case». In altre parole è una questione di dignità e di quel ruolo, precisa ancora Tremul, «di discendenti di chia ha deciso di rimanere coltivando la cultura della convivenza e della conservazione della propria identità nazionale».
Per quanto riguarda Tv Capodistria, come dicevamo all’inizio, nulla di decisivo da Roma. Il deputato al Parlamento sloveno Felice Žiža ha auspicato che il noleggio del satellite Hot Bird per Tv Capodistria (scaduto lo scorso sabato) venga pagato dall’Italia. Non è dello stesso avviso Tremul che ha ricordato che alla luce di un rapporto del governo sloveno e delle Raccomandazioni del Comitato di Esperti del Consiglio d’Europa, non è affatto immotivata l’aspettativa che rientri anche nelle responsabilità della Slovenia assicurare la diffusione del segnale televisivo dei Programmi Italiani e Sloveni di TV Capodistria in Italia e in Croazia. «Una possibilità - ha precisato ancora Tremul nel suo spirito di mediazione - potrebbe essere rappresentata da un cofinanziamento del noleggio con parte dei fondi del dipartimento per l’editoria, ma è tutto da esaminare». Anche Marko Gregorič ha parlato del satellite ricordando che si tratta di 260 mila euro. Un’inezia per il bilancio dello Stato, italiano o sloveno che sia. Forse a mancare è la volontà politica di qualcuno che oggettivamente non sembra essere l’Italia. —
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