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Tunnel del Maggiore: al via nel 2020 la costruzione della seconda canna

Zagabria accelera per mettersi in regola con la direttiva Ue sugli standard di sicurezza. Lavori su altre 33 gallerie

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FIUME Partiranno il prossimo anno i lavori di costruzione della seconda canna della galleria del Monte Maggiore, inaugurata nell’ormai lontano 1981 e in concessione pluridecennale alla società privata Bina Istra.

Zagabria ha deciso di accelerare l’iter per l’apertura del cantiere - che dovrebbe essere concluso nel 2023 - investendovi quasi 1,5 miliardi di kune (poco meno di 200 milioni di euro). E lo ha fatto dopo che da Bruxelles è arrivata l’ammonizione a mettersi in regola con la Direttiva europea 2004-54-Ce relativa ai requisiti minimi di sicurezza nelle gallerie di 500 e più metri. Buona parte dei trafori croati - ha fatto notare Bruxelles - non rispetta a oggi gli standard previsti: tra questi vi è appunto la galleria dell'altura che domina la penisola istriana e la Regione del Quarnero. Il traforo - riporta il quotidiano Večernji List - verrà dotato di adeguate uscite di sicurezza. La futura seconda canna, così come quella già esistente, potranno inoltre contare su un nuovo sistema di scolo delle acque piovane, la cui realizzazione costerà circa 4 milioni di euro.

Oltre che con quello del Monte Maggiore, percorso nell’alta stagione turistica da una media di 12–13 mila veicoli al giorno, la Croazia dovrà mettersi in regola con altre 33 gallerie lunghe più di mezzo chilometro e dislocate su autostrade e strade a scorrimento veloce: un’operazione che riguarderà le concessionarie Autostrade croate, Autostrada Fiume–Zagabria, Autostrada Zagabria–Macelj e Hrvatske ceste (Strade croate).

Da quanto è stato comunicato, il totale degli investimenti per le 34 gallerie ammonterà a circa 274 milioni di euro. Al secondo posto nella classifica delle spese da sostenere per adeguare le arterie alla direttiva comunitaria si trovano i trafori Sveta tri kralja e Brezovica, lungo l’autostrada Zagabria – Macelj, dove la seconda canna richiederà circa 67 milioni di euro. Di minore portata gli interventi sugli altri tunnel, che richiederanno un totale di circa 8 milioni di euro.

Sulla questione della Direttiva - che ha interessato anche altri Paesi - il ministero croato del Mare, Trasporti e Infrastrutture ha fatto sapere di avere già redatto la risposta da inviare per ciascun tunnel finito sotto la lente d’ingrandimento di Bruxelles. Zagabria confida che il documento sarà accettato dagli organismi comunitari, il che dovrebbe evitare alla Croazia di finire nel mirino della Corte dell’Unione europea con la prospettiva di eventuali sanzioni.

Tornando alla galleria del Monte Maggiore, è stato accertato che le uscite in caso di situazione pericolosa sono quanto mai problematiche: si procederà così a lavori di netto miglioramento. Intanto Bina Istra ha messo in atto una serie di misure di sicurezza: i turni di guardia, 24 ore su 24, sono coperti da quattro squadre di vigili del fuoco professionisti che hanno a disposizione uno speciale veicolo per l’evacuazione delle persone in caso di sinistro nel tunnel. Ricordiamo che per la seconda canna sono già stati rilasciati i permessi edile e per l’uso di superficie. —


 

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