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«Bando ingiusto». «No, corretto» Bagarre sulle maestre precarie

Scontro in commissione sull’assenza di criteri che tengano conto dell’esperienza già maturata. Brandi attaccata anche da Lega e Fdi

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il caso



Continua lo scontro tra sindacati e amministrazione comunale sui precari dell’area Educazione. Le parti sociali insistono su due punti: la stabilizzazione dei precari che ne matureranno i requisiti entro giugno 2020 e l’introduzione, nel bando emesso dal Comune la scorsa settimana per selezionare 12 istruttori educativi nelle materne, di criteri di priorità per chi ha già maturato anzianità. Ma la giunta tira dritto, spaccando la stessa maggioranza. La questione è esplosa l’altro giorno durante la riunione congiunta delle commissioni II e V, presiedute da Roberto Cason (Lista Dipiazza) e Manuela Declich (Lega).

La riunione si è svolta tra polemiche e bagarre. Inizialmente l’assenza degli assessori competenti, Michele Lobianco (Risorse umane) e Angela Brandi (Educazione), ha provocato l’indignazione di più d’un consigliere, oltre che dei sindacalisti e dei lavoratori presenti in aula. Diversi hanno chiesto di sospendere i lavori ma poi, su proposta dei forzisti Michele Babuder e Alberto Polacco, si è deciso di proseguire ascoltando i sindacati Cgil, Cisl, Usb e Ugl. Sabrina Morena (Open) ha lasciato l’aula in segno di protesta mentre Fabiana Martini (Pd) ha definito la situazione «vergognosa».

Dopo un’ora e mezza è arrivata Brandi, imprimendo una svolta alla discussione. «Finora - ha esordito l’assessore - ho dato attuazione alla mozione approvata l’anno scorso dal Consiglio, che ha portato a due ondate di stabilizzazioni, per un totale di 86 persone. Quindi non è vero che non pensiamo ai precari». Secondo Brandi la giunta, in conformità alla legge, assume il personale attingendo al 50% dalle stabilizzazioni e al 50% dai concorsi pubblici. Per questo, a margine dell’incontro, Brandi ha poi chiuso alla possibilità di inserire nel bando criteri che tengano conto dell’anzianità pregressa: «Sarebbe come contarli due volte».

Proprio su questi punti si è acceso il dibattito politico. Per Antonella Grim (Italia Viva) bisogna «dare priorità alla stabilizzazione per gli aventi diritto fino a giugno 2020». Secondo Everest Bertoli (Lega) «non è una scelta condivisibile né condivisa quella di bandire un concorso che non valorizzi l'esperienza di chi da anni lavora nei nostri servizi educativi». Concetti simili sono stati espressi da Claudio Giacomelli (Fdi), mentre Paolo Menis (M5s)ha auspicato che Lega e Fdi «stacchino la spina a questa maggioranza». Così Bruno Marini, voce “fuori dal coro” di Forza Italia: «Sono rimasto esterrefatto per l’assenza degli assessori forzisti e ho premuto sul nostro capogruppo per far intervenire almeno uno dei due. L’arrivo di Brandi ha contribuito a calmare le acque. Auspico un congruo punteggio di preferenzialità per i precari». Anche i presidenti di commissione si sono detti contrari «alla parte del bando che non riconosce l’esperienza». E la discussione non finisce qui: la Cisl Fp intende affrontarla domani in Consiglio. —



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