Tari non pagata: Esatto spedisce le ingiunzioni a 12.400 “furbetti”
All’appello mancano 19 milioni, un sesto della somma totale relativa al periodo 2014-2017. Entro fine mese gli ultimi invii

TRIESTE Esatto, il croupier del tributo comunale, si è preso un paio di mesi in più del previsto per verificare/ripulire i dati a disposizione e lanciare l’offensiva autunnale contro chi non ha pagato la tassa dei rifiuti (Tari) nelle annate 2014-15-16-17. La società ha già spedito una prima tranche di 7400 ingiunzioni, si appresta a recapitarne altre 5000 dopo la metà del corrente mese. Quindi 12.400 buste verdi, tipo atto giudiziario, per venire a capo di 19 milioni di euro non riscossi nelle quattro annualità esaminate, una rispettabile percentuale che incide per quasi il 15% sui 130 milioni complessivi.

Attenzione - precisano il presidente Andrea Polacco e il direttore Davide Fermo - è assai probabile che i 19 milioni, una volta depurati da errori e da chiarimenti resi dall’utente, scendano verso quota 15. Resterebbe comunque uno strato di morosità quasi strutturale, superiore al 10%, ad attestare quanto malvolentieri ci si accosti alla gabella sulla scovazza. Polacco si dichiarerà soddisfatto se l’offensiva d’autunno riporterà nelle casse di Esatto il 20% di quanto finora non pagato, quindi in cifra tonda 3-4 milioni di euro. Il cittadino-contribuente, raggiunto dall’ingiunzione, ha sessanta giorni per venire a capo del debito: la qualcosa significa che Esatto avrà una probante indicazione sulla risposta dei morosi a fine novembre e un quadro più completo a fine anno.

In verità abbiamo già un primissimo riscontro da parte dell’utenza più virtuosa: tra chi ha interamente saldato e chi ha rateizzato, l’esattore municipale ha messo in saccoccia 425.000 euro. La Tari presenta numerosi capitoli da approfondire. Per esempio - spiega Fermo - c’è un problema di chiusura e un problema di apertura della posizione. In altri termini, c’è chi si dimentica di passare da Esatto se cambia città o se chiude un’attività economica, per segnalare che non occorre più mandare la bolletta: la direzione stima numeri consistenti, il 5% dei 19 milioni di cui sopra, quindi circa 900.000 euro che potrebbero essere diffalcati dal monte creditorio. Ma esiste un problema inverso, ovvero c’è chi omette di dichiarare l’apertura della posizione, ossia una nuova abitazione o una nuova iniziativa professionale-imprenditoriale: per questa fattispecie la statistica Esatto è più precisa e parla di 1579 avvisi che dovrebbero rappresentare 435.000 euro.
Su questo versante la società ha già ricevuto 70.000 euro, circa un sesto del totale. L’articolato fronte del tributo municipale si arricchisce poi di un’altra voce, quella relativa all’aggiornamento delle tariffe sulla pubblicità introdotte nello scorso marzo. Esatto ha emanato avvisi “a conguaglio” che interessano 300 posizioni per 130.000 euro. Si tratta, di regola, di strutture inserite nel circuito della grande distribuzione commerciale. Per fortuna l’esattore comunale non segnala nuovi errori tipografici nella trasmissione di solleciti per le contravvenzioni stradali. Regolarizzato anche il flusso delle fatture riguardanti asili e Servizio di integrazione scolastica, dopo che gli uffici comunali hanno metabolizzato il passaggio alla fatturazione elettronica.
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