TRIESTE Il fungo si chiama Malassezia e lo si conosce da lungo tempo, perché causa la forfora dei capelli ed è il principale fungo presente tra i microorganismi che colonizzano la pelle. Ma trovarlo associato allo sviluppo del tumore del pancreas è stata davvero una sorpresa inaspettata. L’adenocarcinoma del pancreas, responsabile del 90% dei tumori di quest’organo, è notoriamente uno dei cancri più maligni. È relativamente frequente (il quarto come causa di morte sia nell’uomo che nella donna) e quando viene diagnosticato è solitamente troppo tardi. Nonostante la chirurgia e la chemioterapia, tre quarti di chi lo sviluppa muore entro un anno dalla diagnosi e soltanto 1 su 10 sopravvive più a lungo di 5 anni.
I ricercatori di New York propongono anche un meccanismo con cui Malassezia, una volta presente nel pancreas, contribuisce allo sviluppo del tumore: il fungo viene attaccato da una proteina che circola nel sangue, la quale a sua volta attiva un meccanismo di infiammazione che stimola la crescita cellulare. Se nelle cellule del pancreas sono presenti delle mutazioni genetiche causano lo sviluppo del tumore, ecco che queste cellule trovano un terreno più facile per proliferare.
Negli esperimenti di Miller sui topi, il trattamento con un farmaco che comunemente si usa per la terapia delle infezioni da funghi ha portato alla riduzione fino al 40% della massa dei tumori del pancreas, aumentando anche la loro sensibilità alla chemioterapia. Troppo presto per avere aspettative cliniche per i pazienti, ci vorrà molto tempo per validare queste scoperte e trasformarle in una terapia sull’uomo. Ma il concetto che un fungo possa contribuire allo sviluppo di uno dei tumori più mortali che conosciamo rimane del tutto sorprendente. —
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