TRIESTE Esiste una merenda ideale per i bambini, da mangiare a scuola e a casa? E quali sono i rischi di un eccesso di cibi industriali, molto invitanti e con grande facilità d’accesso per i più piccoli? Peter Pan ne ha parlato con Grazia Di Leo, pediatra e responsabile del reparto di gastroenterologia, endoscopia digestiva e nutrizione clinica dell’IrccsS Burlo Garofolo di Trieste.
«Le merende più giuste sono la frutta fresca o secca, lo yogurt o un dolce fatto in casa - spiega la dottoressa -. Ma non va demonizzato il pane, con un po’ di marmellata o di cioccolata. In sostanza, andrebbero sempre preferiti gli alimenti naturali, al posto di quelli sofisticati a base di molti grassi. Il problema vero però sono i fuori pasto, tutti gli extra che vanno oltre la merenda, il pranzo e la cena».
Secondo gli ultimi dati del ministero della Salute, in Italia quasi il 30% dei bambini tra i 6 e i 9 anni soffre di obesità (il 9,3%) e di sovrappeso (il 12,3%). Nonostante i numeri siano in diminuzione, l’Italia rimane uno dei paesi europei in cui queste patologie rappresentano un grande ostacolo per la sanità pubblica.
«Negli ultimi decenni c’è stato un miglioramento - osserva Di Leo - perché sono state avviate diverse campagne di promozione della salute. Credo che l’eccesso di peso sia un problema non solo per il bambino in sé, ma anche per l’adulto di domani che sarà più soggetto, ad esempio, a malattie cardiovascolari. Già adesso vediamo come i bambini con sovrappeso e obesità siano quelli con il fegato ingrossato o che ricorrono di più all’ospedale, per interventi di tipo medico che a quell’età non dovrebbero riguardare un bambino sano».
Il dato triestino è meno preoccupante rispetto a quello nazionale, anche se di poco. «Trieste si situa un po’ nel trend dell’Italia del nord, dove la situazione è migliore rispetto al resto del paese – continua la dottoressa - la percentuale, tra sovrappeso e obesità infantile, si aggira sul 25%. Se in Italia circa un bambino su tre ha problemi di peso, a Trieste il rapporto è uno su quattro. Si pensi però che in una popolazione sana la percentuale di sovrappeso e obesità dovrebbe arrivare al 3%. Significa che siamo ben oltre alla condizione attesa in una popolazione normale».
Insomma, le corrette regole dell’alimentazione sono quelle ripetute spesso dagli esperti della nutrizione: più verdura e più frutta associate alla riduzione del consumo della carne e all’integrazione di proteine alternative come pesce e legumi. E poi, l’attività sportiva e il dialogo con il pediatra rimangono i punti fermi della prevenzione. «Credo che l’educazione a un buon stile di vita debba iniziare in famiglia – conclude Grazia Di Leo - prima ancora della nascita dei figli. Il bambino, quando è ancora piccolo, non ha chiara la percezione di sé e del suo peso. Può accorgersi di un problema appena nell’età adolescenziale, quando viene preso in giro o non riesce a fare lo sport che fanno gli altri. Per questo è importante che tutti in casa mangino in modo sano, perché è difficile “sottrarre al bambino” quello che mangiano i genitori». —