Il maxi trasporto di 5 mega-yacht apre nuovi scenari per Portorosega
Per la prima volta un nuovo operatore ha chiesto l’appoggio alla Compagnia. L’ad Russo gongola: «Lavoro magistrale»
Giulio Garau
Il trasporto di maxi-yacht a Monfalcone
MONFALCONE Nuovo trasporto eccezionale nel Porto di Monfalcone, e questa volta è un primato. Imbarcati 5 megayacht sulla Abb Lydia, general cargo battente bandiera panamense, lunga 138 metri e con una stazza lorda di quasi 13 mila tonnellate, diretta a Port Everglades, Miami Florida.
La straordinarietà dell’imbarco è dovuta al fatto che per la prima volta l’operatore si è appoggiato totalmente per le operazioni, durate tre giornate, alla Compagnia portuale che si è dovuta occupare oltre che dell’arrivo della nave anche dell’imbarco dei megayacht. Anzi, in realtà quattro megayacht e un catamarano lungo più di 18 metri. La Compagnia infatti coordina le operazioni di un altro operatore, Spliethoff’s che ha una linea diretta Monfalcone-Stati Uniti per il trasporto di materiale eccezionale (vengono portati regolarmente yacht e infrastrutture). Ma stavolta è arrivato allo scalo di Portorosega un nuovo operatore per un trasporto spot. E ha chiesto alla Compagnia portuale di gestire direttamente il carico delle imbarcazioni, al contrario di Spliethoff’s che si arrangia con personale proprio.

Un vero spettacolo vedere l’arrivo di queste imbarcazioni, giunte via mare che hanno accostato a fianco della Abb Lydia e sono state caricate una alla volta. Un carico che è durato tre giorni, da lunedì a mercoledì. Ieri la partenza della nave. Si trattava di 5 imbarcazioni, due nuove della Monte Carlo Yachts, il catamarano, un Ferretti e un megayacht. Quest’ultimo è un Trinity, da 120 piedi, quasi 40 metri e del peso di quasi 150 tonnellate.
«Per il rizzaggio di questa imbarcazione (nel linguaggio marinaresco le operazioni per fissare un carico su una nave perchè resti fisso durante in navigazione ndr) l’operazione oltre che delicata è stata molto complessa - spiega Gian Carlo Russo, amministratore delegato della Compagnia portuale - per sollevarlo e imbarcarlo abbiamo dovuto usare due gru della nave in combinata e quando l’imbarcazione è arrivata a livello della coperta le gru hanno dovuto farlo entrare in diagonale perché non c’ era spazio e poi raddrizzarlo. Un lavoro magistrale dei gruisti della Compagnia. Abbiamo lavorato in sinergia con tutto il personale». Grande la soddisfazione di Russo che non solo in questa occasione, ma più volte ha espresso elogi al personale della Compagnia per «la professionalità e la dedizione». Altrettanto complicato il carico sulla nave del catamarano. Un Sunreef da 60 piedi, oltre 18 metri, del peso di 33 tonnellate, che è stato imbarcato con tanto di albero, alto 20 metri. Le altre imbarcazioni trasportate sono due megayacht della Monte Carlo, un 66 e un 70 piedi, del peso tra le 46 e le 48 tonnellate. Infine un Ferretti 85 piedi, oltre 26 metri di lunghezza, 71 tonnellate.
«Tutti destinati a Miami - conferma Russo - e mentre i due Monte Carlo sono megayacht nuovi, le altre imbarcazioni rientrano negli Usa dopo aver trascorso l’estate nel Mediterraneo. Si è trattato di un imbarco spot, noi gestiamo già una linea diretta con gli Usa. Ma, se come credo, questo operatore si è trovato bene a Monfalcone come mi confermano i commenti giunti sia alle maestranze del porto che quelle della Compagnia, è possibile pensare di continuare a offrire questo servizio di rientro delle imbarcazioni dopo le ferie da Portorosega». È stato necessario utilizzate 7-8 persone alla volta nei vari turni da parte della Compagnia, più le maestranze dedicate al rizzaggio. Ottanta i dipendenti della Compagnia che per lavorare utilizza molto (almeno il 40% dei reclutamenti) il personale dell’articolo 17, dedicato ai “picchi di lavoro”. —
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