TRIESTE Dal secondo posto 2017 al terzo 2018. Il Friuli Venezia Giulia rimane una delle regioni italiane che più consumano suolo: sono spariti altri 239 ettari. Nella fotografia di due anni fa solo il Veneto stava davanti al Fvg per incremento di consumo pro capite, mentre ora sui gradini alti del podio spuntano Basilicata e Abruzzo, con il Veneto quarto. Un quadro che, a livello provinciale, vede in testa Trieste con il 23% di terreno “mangiato”, davanti a Gorizia (14,1%), Pordenone (9,1%) e Udine (7,8%), con una media regionale dell’8,9% (7,6% in Italia).
Nel Rapporto 2018 emerge che, in un contesto di 2,3 milioni di ettari consumati in Italia, l’incremento maggiore da un anno all’altro è del Veneto (+923 ettari), quindi Lombardia (+633), Puglia (+425), Emilia Romagna (+381) e Sicilia (+302). Il Fvg passa da 70.459 a 70.698 (+239) ettari ed è appunto terzo in rapporto alla popolazione residente: +1,96 metri quadrati per abitante (Basilicata +2,80, Abruzzo +2,15, mentre la media nazionale è 0,80). Ciascun residente della regione consuma 582 metri quadri (200 più del dato Italia), con la punta della provincia di Udine (728), davanti a Pordenone (661), Gorizia (480) e Trieste (207).
La classifica dei comuni vede invece in testa Trieste con 2.944 ettari di asfalto e cemento nel 2018, poi Udine (2.442), Pordenone (1.551), Aviano (1.117), Gorizia (1.096), San Vito al Tagliamento (1.044), Codroipo (1.033), Monfalcone (990), Spilimbergo (907) e Fontanafredda (832). Quanto alla percentuale rispetto alla superficie del territorio comunale, Monfalcone è al primo posto come gli scorsi anni con il 48%, con Trieste al 34,7%, Muggia al 34,4%, Lignano al 32,8% e Gorizia al 26,6%. Il Rapporto contiene anche la classifica dei comuni per quel che riguarda il consumo pro capite. La piccola Drenchia svetta con 5.117 metri quadrati per abitante, seguono Dogna (4.396), Barcis (4.028), Malborghetto Valbruna (3.435) e Stregna (3.255). Al sesto posto Dolegna del Collio (3.061).
Nel focus sull’incremento dal 2017 al 2018, Gonars, area dove insistono da tempo i lavori per la terza corsia dell’A4, ha aggiunto altri 27 ettari al pregresso, e la vicina Porpetto 17. Un tema non a caso sollevato da Graziano Pizzimenti, assessore regionale a Infrastrutture e Territorio, e dai costruttori. «Se i numeri dell’Ispra tengono conto anche dei lavori in autostrada – osserva Pizzimenti –, credo si possa parlare di un disagio comprensibile rispetto ai benefici che l’opera determinerà a favore della comunità».
Roberto Contessi, presidente Ance Fvg, non nasconde perplessità sul Rapporto: «Mi pare un quadro freddo, senza spiegazione dei fatti. La terza corsia incide senz’altro, ma per il resto il nostro è un settore ancora bloccato. Quando poi si costruisce, quasi tutto ricade nella ristrutturazione, visti anche i vantaggi fiscali. Dopo di che, chiunque viaggia in regione si accorge che viviamo in un territorio con ampi spazi verdi. Io, di gru in giro, ne vedo molto poche». —