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L’impresa di Fiume fra Maraschino e pezzi unici della collezione Adami

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Sarà la mostra Ronchi-Fiume 1919-2019, curata dallo storico Luca Giuseppe Manenti e organizzata dal Consorzio Culturale-Ecomuseo Territori “Genti e memorie tra Carso e Isonzo”, a inaugurare, sabato prossimo, alle 17.30, a villa Vicentini Miniussi, la “Settimana dannunziana”, promossa dal Comune di Ronchi, dal Ccm stesso e dall’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea.

“Ama il tuo sogno seppur ti tormenta” il titolo dell’iniziativa, presentata dal sindaco, Livio Vecchiet, dal presidente del Ccm, Davide Iannis e da Fabio Todero dell’Irsec. La mostra racconta gli eventi storici della marcia partita da Ronchi attraverso documenti d’epoca, con l’apporto dell’inedita collezione della famiglia Adami, erede del sottotenente udinese Attilio Adami, di uno dei cosiddetti “7 giurati di Ronchi”. L’obiettivo dell’esposizione è di narrare le vicende storiche attraverso i documenti, con un focus allestito allo scopo di fornire strumenti critici per la lettura delle fonti storiche, anche in funzione delle attività didattiche che saranno sviluppate fino a novembre con le scuole primarie e secondarie.

Potrà essere visitata fino al 29 novembre, il lunedì e mercoledì dalle 9 alle 18, il martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 13 (visite guidate in settembre il sabato dalle 11 alle 12 e ottobre e novembre la domenica dalle 16 alle 17). Nell’occasione, poi, saranno anche coinvolte le scuole.

Nel suo intervento il primo cittadino ha sottolineato la collaborazione con i due enti e proprio Todero ha ricordato la figura di Ercole Miani, uno dei fondatori dell’istituto il quale partecipò alla marcia e, successivamente, aderì alla Resistenza. Tanti gli appuntamenti che si svilupperanno tra piazzetta Francesco Giuseppe, l’auditorium e piazza della Concordia, dove, tra le altre cose, sarà allestita una tensostruttura. Sempre sabato prossimo, alle 18.30, il primo degli appuntamenti che vedono la presenza di importanti protagonisti. L’incontro “Quanto ha dormito, il cembalo!”, letture dannunziane e meditazioni con Michele Mirabella, docente, saggista e giornalista nonché regista, autore e attore di teatro, radio cinema e televisione. Si proseguirà lunedì 9 con Stefano Cosma e Piero Luxardo con “D’Annunzio e Luxardo: un copyright d’eccezione” che racconterà la storia del maraschino, liquore che D’Annunzio ribattezzò “sangue morlacco”. Inventato nel 1821 a Genova da Girolamo Luxardo, si tratta di un fermentato alcolico a base di frutta rossa (prevalentemente ciliegie), alcool etilico e zucchero. L’incisione di Bartolomeo Pinelli del 1828 dal titolo “Contadino dalmata dello Stato Veneziano” viene impiegata nella pubblicità del Morlacco – Luxardo. Il nome di Sangue morlacco è invece opera di Gabriele D’Annunzio, poeta e patriota che scopre il liquore durante la Campagna di Fiume. Qui gli viene presentato da Pietro Luxardo, erede di Girolamo ed il Vate lo rinomina in questo modo, dando nuovo slancio al liquore. Famosa è la citazione dannunziana, riportata sull’etichetta: “Il liquore cupo che dalla mensa di Fiume chiamavo Sangue Morlacco”. —



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