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Siringhe al giardinetto di Zindis, a Muggia lo spettro dell'eroina

Il sindaco Marzi: «Diversi ritrovamenti». Secondo caso dopo il parco Europa AsuiTs: «Una droga mai scomparsa. Sono 200 i giovani seguiti in provincia»

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MUGGIA. «L’eroina rappresenta una realtà concreta sul nostro territorio». Preoccupata ed amareggiata il sindaco Laura Marzi ha denunciato pubblicamente il ritrovamento di «diverse siringhe usate» nel giardinetto di Zindis rinvenute pochi giorni fa. Un ritrovamento che sommato anche al caso delle due siringhe dei giardini Europa, rinvenute ad inizio agosto, ha fatto scattare ufficialmente l’allarme del primo cittadino. «Da amministratore sono immediatamente intervenuta non solo nel garantire il ripristino dell’area di Zindis, ma anche nel premurarmi con le Forze dell’Ordine che già monitorano il nostro territorio affinché la zona sia attenzionata ancor più di quanto già non sia ora e per vagliare anche sul piano tecnico ogni possibile intervento. Come già fatto per i giardini Europa», racconta Marzi.

Interventi che vedono il Comune confrontarsi anche con la Microarea, «con la quale da anni lavoriamo fianco a fianco proprio per migliorare la qualità della vita del rione grazie alla loro presenza continuativa nel territorio che li vede essere “antenna dei bisogni e delle risorse”». A fianco delle doverose azioni in termini di sicurezza di quei luoghi e dei cittadini che li vivono, è in corso il lavoro del Servizio sociale del Comune che, coinvolto fin da subito, continua ad operare a più livelli, non da ultimo quello della prevenzione. «Il problema è conosciuto – prosegue Marzi – e da tempo è in atto un’azione sinergica da parte del Comune, delle Forze dell’Ordine e dell’Azienda Sanitaria per combattere e prevenire questa piaga. La vera preoccupazione e l’amarezza derivano proprio dalla constatazione che è evidente come l’eroina sia tornata a rappresentare una realtà concreta, così in Italia come anche sul nostro territorio, coinvolgendo però ora ragazzi di una fascia d’età davvero giovane. Per questo è necessaria una presa di coscienza forte da parte di tutti, con la consapevolezza che non sempre è possibile presidiare ogni metro quadro della città, ma che ciascuno di noi può fare la propria parte per provare ad aiutare chi, accanto a noi, il dramma della tossicodipendenza lo vive».

Il Direttore del dipartimento delle Dipendenze dell’Azienda Sanitaria Roberta Balestra conferma la problematica: «Sappiamo che Muggia è una realtà delicata e la stiamo monitorando da tempo. Purtroppo l’eroina non se n’è mai realmente andata, neanche dalla provincia di Trieste. Attualmente sono circa 200 i ragazzi fino ai 25 anni di Trieste, Muggia e altri comuni minori che vengono seguiti. I numeri sono in aumento anche perché si è diffusa la notizia del nostro operato». Il progetto in questione, denominato Androna Giovani, è attivo da quattro anni ed è composto da una equipe specializzata che «ha iniziato a trattare problemi che esistevano ma che facevano difficoltà ad emergere». Problemi che esistono anche a Muggia, dove l’Azienda Sanitaria opera attivamente da tempo in sinergia con l’amministrazione comunale. Per ulteriori informazioni si può chiamare lo 0403995937 oppure inviare una comunicazione all’indirizzo di posta elettronica androna. giovani@asuits. sanita. fvg. it. –


 

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