Gli autisti dei bus bocciano il nuovo “hub” in piazza Libertà
I sindacati denunciano la poca sicurezza delle strisce pedonali tra i capolinea. «E manca ogni tipo di servizio: non ci sono né bagni né pensiline anti bora»

TRIESTE. A neanche una settimana dal taglio del nastro, la nuova area dei capolinea degli autobus in piazza Libertà incassa una sonora bocciatura da parte degli autisti con i sindacati di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl che denunciano alcune mancanze piuttosto importanti sul fronte della sicurezza e dei servizi garantiti agli operatori.
Il primo rilievo riguarda le strisce pedonali, che passano tra i veicoli in sosta: «Se una persona attraversa di corsa - spiegano - l’autista rischia di non vederla perché coperta dai mezzi fermi. Sicuramente vanno tolte le strisce davanti all’uscita del Silos, e spostate all’inizio e alla fine dell’area di sosta degli autobus». Un’altra criticità, seppur minore, è legata all’inciviltà di molti automobilisti che, uscendo da via Flavio Gioia, nel tratto tra il Silos e la stazione dei treni, tagliano le corsie ignorando l’obbligo di girare a destra verso il Porto vecchio.
C’è poi l’attraversamento pedonale all’inizio di via Ghega, ricavato in un posto giudicato pericoloso a causa della scarsa visibilità. «Anche questo andrebbe spostato più internamente alla strada, così come quello in via Mazzini all’altezza di piazza Goldoni». Lo scopo è di renderli simili a quello di via San Spiridione all’incrocio con via Mazzini. Critiche anche per la preferenziale di Largo Santos le cui misure sono troppo piccole per gli autobus che invadono necessariamente le altre corsie di marcia.
I sindacati denunciano poi le criticità che riguardano i servizi per gli autisti. Nella zona non sono state installate le pensiline che dovrebbero garantire un minimo di riparo, specie in inverno, visto che l’area è storicamente investita dalla Bora. E mancano pure i bagni. I più vicini sono quelli della stazione delle corriere, ma sono a pagamento - 50 centesimi - e, spiegano gli autisti, l’igiene lascia a desiderare.
Quelli della stazione dei treni costano invece un euro, mentre quelli dei bar dall’altro lato di piazza Libertà che solitamente venivano utilizzati, ora sono troppo lontani e andarci comporterebbe dei ritardi nelle partenze delle nove linee che trovano ospitalità nella nuova area di sosta. Come risolvere il problema toilette allora? I sindacati, che si dicono peraltro consapevoli del fatto che la riqualificazione deve ancora essere conclusa, propongono di creare un infopoint nella zona con un’area relax dedicata agli operatori dei bus, come avviene in altre città ad esempio a Perugia.
Infine c’è chi solleva la questione sicurezza, anche perchè dietro la Tripcovich è rimasto un rubinetto che balordi e migranti usano per lavarsi. «Diciamo che la notte ci sentiamo poco sicuri - conclude un autista -, visto che non sempre girano persone raccomandabili».
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