ROMANS D'ISONZO Un furgone è stato identificato e una persona è stata ascoltata dai carabinieri di Gradisca d’Isonzo, ma al momento non risultano provvedimenti nei confronti di nessuno per l’investimento di giovedì sera a Fratta.
Grazie alle telecamere del sistema di videosorveglianza pubblico gli uomini dell’Arma sono riusciti a risalire al furgone color oro metallizzato che ha travolto alle spalle Lorena Pelos e Simone Cuca ma, per il momento, gli inquirenti stanno solo valutando la posizione di un uomo residente a Mariano del Friuli.
Intanto a Romans, e in particolare a Fratta, non si parla d’altro che dell’investimento e tutti sono certi che il responsabile ha le ore contate. Del resto, il furgone non poteva passare inosservato, visto che a Medea, già da tempo, sono state installate telecamere che rilevano i numeri della targa degli automobilisti in transito, sia in entrata, sia in uscita. In paese si fa pure il nome di chi potrebbe essere stato alla guida, ma ad appurarlo dovranno essere gli investigatori.
La piccola frazione di Romans conta circa 160 abitanti e dopo l’investimento dei due concittadini monta un senso di rabbia. Il dolore della famiglia Cuca viene condiviso dall’intera comunità, che si augura di poter riabbracciare al più presto Lorena e Simone. Ma a quanto pare la solidarietà non basta in paese e molti puntano il dito contro quel tratto maledetto, che ricade sul territorio comunale di Medea. Puntano il dito perché in quel breve tratto che porta al ponte, esiste soltanto un punto luce realizzato a proprie spese dalla famiglia Marini (collegato con la rete di illuminazione pubblicala del Comune di Romans), la cui abitazione è posta a ridosso del ponte.
«Quello è un tratto pericolosissimo, terra di nessuno, senza illuminazione, senza spazio per i pedoni e con gli automobilisti che sfrecciano a tutta velocità», notano a Fratta.
I coniugi avevano raggiunto a piedi il ponte sul torrente Versa, al limite del paese e mentre stavano rientrando a casa camminando sulla destra, in uno spazio strettissimo della carreggiata riservato ai pedoni, sono stati travolti alle spalle: la donna è finita pesantemente in mezzo alla carreggiata, l’uomo è stato sbalzato oltre il guard-rail, finendo nella scarpata sottostante dopo un volo di circa tre metri. I due sono ancora ricoverati all’ospedale di Udine, lui con diverse fratture, lei con un trauma facciale e altre lesioni, per le quali viene tenuta in coma farmacologico.
«Dovevano lasciare un margine più largo, almeno mezzo metro in più per la sicurezza dei pedoni in transito», dicono ancora a Fratta a proposito del ponte, lamentando pure l’eccessiva velocità con cui molti automobilisti provenienti da Medea si proiettano nella frazione di Romans. «Basterebbe sistemare un autovelox arancione prima del ponte per far sollevare il piede dall’acceleratore a quanti non rispettano il limite di velocità», sentenzia qualcun altro in paese. –